Lo “sbarco dei Lego” che durerà per sempre

21/07/2014 di Redazione

Fu una tempesta come se ne vedono una volta in un secolo, secondo il capitano della Tokyo Express, quella che investì la sua nave nel lontano 1997 provocando la caduta fuori bordo di diversi container, uno dei quali conteneva oltre trecentomila pezzi dei Lego.

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I Lego di Tracey Addams (foto viaLego Lost At Sea)

I LEGO AFFONDATI – Battuta dalle onde, inclinata pericolosamente in tutte le direzioni, la portacontainer Tokyo Express riuscì a trarsi d’impaccio, ma perse parte del carico, tra cui c’erano oltre trecentomila pezzettini di Lego, per ironia della sorte quelli di confezioni a tema marino. In teoria il container sarebbe affondato chiuso portando il suo contenuto sul fondo, ma questa storia dimostra che non tutto quello che affonda resta sul fondo, nemmeno se chiuso in una scatola di ferro, in particolare se si tratta di plastica.

I LEGO RITROVATI – Da allora infatti i Lego non hanno mai smesso di sbarcare sulle spiagge della Cornovaglia e molti hanno intrapreso lunghi viaggi e sono stati portati dalle correnti in tutto il mondo. Oltre all’interesse degli studiosi l’incidente ha attirato anche quello di semplici curiosi, come Tracey Addams, che ha dedicato una pagina Facebook ai Lego a portati a spasso dalle correnti.

UN’ODISSEA LUNGHISSIMA –  Un viaggio destinato a durre ancora a lungo, secondo gli esperti di correnti marine e i risultati di esperienze simili, i lego potrebbero continuare il loro viaggio ancora per decenni, se non di più, e potrebbero «sbarcare» prima o poi su qualsiasi spiaggia del mondo.

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