Tranvata a 5 Stelle

I sorrisi sono durati poco. All’uscita delle prime proiezioni la camera dove senatori e deputati del Movimento 5 stelle sono riuniti è sempre più chiusa. L’ordine da Milano è chiaro e deciso: nessun commento, nessuna parola di troppo. Così, per la comunicazione, si opta per l’uscita di due eletti di Roma: un deputato e un senatore. Distribuiti in modo “speculare” a distanza di qualche minuto l’uno dall’altro. Quel 22 per cento pesa, piazza San Giovanni non basta. Roberta Lombardi viene istruita solo per dichiarare che questa dei 5 stelle sarà una lunga notte. Ma su Le Pen, sui sogni oltre il 30 per cento, bocche cucite. E tanta amarezza.

La situation room tenuta chiusa per la stampa
La situation room tenuta chiusa per la stampa

MORRA, L’ARBITRO E LA PARTITANicola Morra e Manlio Di Stefano vengono fatti uscire due secondi dalla situation room per esser condotti nello spazio a fianco: «Possiamo sapere qualcosa?», chiede la stampa. «Nulla», si chiude la porta. Dei due solo il senatore parlerà più avanti, di fronte alle telecamere di Rai uno. Cronisti, altre tv e sopratutto gli inviati delle agenzie vengono tenuti a distanza. E fioccano polemiche.

guarda il video:


 

«Morra allora questo 23 per cento?», chiede una giornalista. «Vi ringrazio per la vostra attenzione ma aspettiamo i dati reali. Le prime proiezion su un campione del 10 per cneto mi sembrano un dato risibile. Partita finita quando arbitro ha fischiato», chiude il senatore, aggiungendo anche lui la sua sulla “lunga notte”.

Il sorriso della Lombardi al suo ingresso a Villa Eur
Il sorriso della Lombardi al suo ingresso a Villa Eur

«UNA LUNGA NOTTE» – C’è chi fuma nervosamente sul terrazzo, qualche candidato alle europee sorride, si pone al banco accettazioni. Tra i tanti anche la blogger Silvia Fossi. «Un attimo e siamo pronti», incalza uno con tanto di camicia di ricambio al suo arrivo. Non dichiarerà più, a parlare davanti alle tv solo i pochi eletti che col contagocce sono seguiti (dalla stampa) invano lungo i corridoi. Se dal vivo ci si può chiudere in una stanza la rete non perdona, sui social montano hashtag ironici come il #vinciamopoi. «Una disfatta», smorzano tra i denti mentre scorrono nervosamente sui tablet. Deve reggere la linea di Milano, nessun sfogo fino alla parola del Capo attesa sul blog. Per domani si parla di una agorà a Montecitorio per lasciare il commento più “libero”. Ma l’evento potrebbe non tenersi. Per ora si scorre sugli smartphone e si aspetta chiedendosi solo una cosa: perché.

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