Silvio Berlusconi ai servizi sociali?

Sì all’affidamento in prova. A dare la notizia per prima è Agi. Il Pg di Milano Antonio Lamanna ha dato il via libera alla richiesta degli avvocati di Berlusconi di affidamento ai servizi sociali. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano depositerà nei prossimi giorni la decisione sull’affidamento in prova ai servizi sociali o gli arresti domiciliari, per Silvio Berlusconi. Lo ha comunicato il presidente del Tribunale Pasquale Nobile de Santis al termine dell’udienza spiegando che la decisione verrà resa nota con un comunicato stampa. La difesa ha ribadito la richiesta di affidamento in prova.

SILVIO BERLUSCONI FINITA L’UDIENZA Si è conclusa, dopo oltre un’ora e mezza, l’udienza del Tribunale di sorveglianza in cui viene deciso con che modalita’ Silvio Berlusconi deve scontare la pena per la vicenda Mediaset.

SILVIO BERLUSCONI: I GIUDICI Il collegio è presieduto dallo stesso presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano, Pasquale Nobile De Santis, 67 anni, di origini campane. E’ nato a Benevento ed ha alle spalle una lunga esperienza maturata al Tribunale di Sondrio, anche in qualita’ di consigliere pretore dirigente. E’ stato nominato responsabile dell’Ufficio milanese alla fine del gennaio 2008. Negli anni precedenti, a partire dal 2000, è stato in forza, come giudice penale, al Tribunale milanese ed è stato alla guida della quarta sezione penale. Come presidente della seconda Corte d’Assise, invece, condannò 11 persone, tra cui l’ex imam di Milano Abu Imad (3 anni e 8 mesi) accusato di associazione per delinquere aggravata dalla finalità di terrorismo. Nel capoluogo Valtellinese, invece, nell’89, fu giudice a latere al processo che si concluse con 5 condanne per la morte di 7 operai travolti da una frana in Val Pola.

SILVIO BERLUSCONI: IL GIUDICE RELATORE – Il giudice relatore, invece, è Beatrice Crosti, 52 anni, milanese. Nella sua carriera di magistrato e’ stato pm alla Procura della Repubblica di Siracusa fino al 1994, per poi passare alla Procura presso la Pretura di Milano dove ha coordinato inchieste sugli infortuni sul lavoro e sui reati in famiglia. Come giudice della nona sezione penale del Tribunale, ha trattato reati fiscali, sessuali e ancora infortuni sul lavoro. Dal 2007 e’ uno dei 15 magistrati di Sorveglianza. A lei sono stati assegnati casi come quello del fotografo dei vip Fabrizio Corona, di Massimo Tartaglia, il perito elettrotecnico che nel dicembre 2009 colpì al volto Berlusconi con una statuetta del Duomo e di Ruggero Jucker, l’imprenditore che a luglio 2002 uccise a coltellate la fidanzata Alenya Bortolotto. Meno si sa, infine, dei due esperti esterni, cioe’ i giudici non togati che fanno parte del collegio che decidera’ se accogliere la richiesta di Berlusconi o disporre la detenzione domiciliare. Si tratta di Silvia Guidali, 33 anni di Varese, avvocato dal 2010, laureata in Criminologia all’Università dell’ Insubria, ateneo dove adesso lavora come ricercatrice, e di Federica Brunelli, milanese, 43 anni, tutor alla facolta’ di Sociologia dell’Universita’ Bicocca e coordinatrice del Centro per la Mediazione dei conflitti di Pavia. Federica Brunelli e’ anche tra le fondatrici di Dike, una cooperativa che lavora per la mediazione dei conflitti.

SILVIO, I SERVIZI SOCIALI E LA PROCURA GENERALE – In udienza prenderà la parola anche il sostituto procuratore generale Antonio Lamanna, 60 anni, anche lui milanese e in magistratura da 33 anni. Ha sempre lavorato negli uffici giudiziari di Milano, prima come giudice penale e poi per molti anni come pm specializzato in reati fiscali. Da un paio di anni è passato in Procura generale ed è uno dei tre magistrati che si occupa delle esecuzioni delle pene.

Berlusconi alla presentazione del libro 'Il sangue di Abele, vivi per testimoniare'

SILVIO BERLUSCONI: GLI AVVOCATI – Per Berlusconi ci saranno invece lo storico legale-parlamentare Niccolò Ghedini, difensore del Cav in quasi tutti i processi, a partire da quello delle “Toghe sporche”, e il professor Franco Coppi, legale di fiducia di innumerevoli imputati eccellenti, da Giulio Andreotti all’ex Governatore di Bankitalia Fazio, all’ex capo del Sismi Nicolo’ Pollari, passando per Sabrina Misseri.

SILVIO BERLUSCONI E I GIOVANI AD ARCORE -«Ferma restando la vicinanza del movimento giovani di Fi al presidente Berlusconi», fonti ufficiali del movimento spiegano che «non è previsto alcun presidio di Forza Italia Giovani oggi pomeriggio ad Arcore».Eppure l’avemo spammato per bene:

 

nel mentre in rete si pensa al futuro…

 

SILVIO BERLUSCONI: ASSENTE – Come da previsione il leader di Forza Italia non si è presentato in aula dove, a porte chiuse, si tiene il dibattimento. Un’udienza di pochi minuti, in camera di consiglio, presieduta dal presidente Pasquale Nobile de Santis, il giudice relatore Beatrice Crosti che leggerà il fascicolo del condannato e due esperti esterni: una ricercatrice di diritto penitenziario e una ex docente di criminologia. Dell’istruttoria farà parte anche la relazione redatta dall’ufficio esecuzione penale esterna, nonche’ la relazione consegnata ai giudici nei giorni scorsi dal collegio difensivo. Dopo la relazione introduttiva, la parola passerà al pg Antonio Lamanna, quindi alla difesa. Il collegio ha cinque giorni per decidere se accogliere la richiesta di affidamento in prova, quindi nello stabilire i paletti che Berlusconi dovrà rispettare oppure optare per gli arresti domiciliari.

guarda la gallery:

(Dove Silvio potrebbe trascorre i servizi sociali. Fondazione Rastelli di Rho,nell’hinterland Milanese, LaPresse)

SILVIO BERLUSCONI: IL TWEET DI FORZA ITALIA – I giornalisti sono tenuti a debita distanza ma su Twitter si aspetta la decisione con ansia. Forza Italia si esprime così:

 

Vabbè.

SILVIO BERLUSCONI: AL VIA RELAZIONE INTRODUTTIVA – Davanti al collegio, presieduto da Pasquale Nobile de Santis, sta leggendo la relazione introduttiva il giudice Beatrice Crosti. Poi prenderà la parola il sostituto procuratore generale, Antonio Lamanna, ed esprimera’ il suo parere. Il corridoio, dove si trova l’aula in cui si sta svolgendo l’udienza, è stato transennato per evitare che i giornalisti si avvicinino ed è presidiato dai carabinieri.

SILVIO BERLUSCONI: INIZIATA UDIENZA -È in corso, da quanto si è saputo, l’udienza davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano per discutere sulla richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali avanzata da Silvio Berlusconi per espiare la pena di un anno che resta (tre anni sono stati cancellati dall’indulto) per la condanna nel caso Mediaset. L’udienza, fissata per le 17, potrebbe essere cominciata anche prima perché i legali dell’ex premier, gli avvocati Franco Coppi e Niccolo’ Ghedini, sono arrivati a Palazzo di Giustizia poco dopo le 16.

 

SENTENZA BERLUSCONI: ARRIVO DEI LEGALI -Sono arrivati con largo anticipo in Tribunale a Milano il prof. Franco Coppi e l’avvocato Niccolò Ghedini, i due legali di Silvio Berlusconi, oggi in aula all’ udienza per discutere la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali avanzata dal leader di Forza Italia, condannato definitivamente per il caso Mediaset a quattro anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto. I due avvocati sono arrivati intorno alle 16 nell’aula al pianterreno del Palazzo di Giustizia dove alle 17 si aprirà l’udienza davanti ai giudici della Sorveglianza.

 

SILVIO BERLUSCONI AI DOMICILIARI? – Il nome di Silvio Berlusconi campeggia sulla porta dell’aula al piano terreno del Tribunale di Milano dove, alle ore 17, è in programma l’udienza per stabilire la sorte giudiziaria dell’ex premier che deve scontare un anno dopo la condanna nel processo diritti tv. L’elenco si compone di 59 nomi, in rigoroso ordine alfabetico, ma il suo caso sarà discusso per ultimo. Le udienze, tutte rigorosamente a porte chiuse davanti ai giudici del Tribunale di Sorveglianza, sono già iniziate e proseguiranno ininterrottamente fino alle 14.30, ora in cui sono state fissate due discussioni. Quindi ci sarà una pausa, prima di affrontare il “caso Berlusconi”. I giudici, dopo la relazione introduttiva, l’intervento del pg e della difesa del leader di Forza Italia dovranno decidere se acconsentire all’affidamento ai servizi sociali oppure optare per i domiciliari. La decisione non arriverà oggi: il collegio ha cinque giorni di tempo per farlo.

Silvio Berlusconi

 

(L’attesa. Fonte Fb: Siamo la gente)

BERLUSCONI SERVIZI O DOMICILIARI? L’UDIENZA PUNTO PER PUNTO – Dopo la condanna definitiva per frode fiscale a quattro anni di reclusione, il leader di Forza Italia non rischia le sbarre in quanto il tribunale di Milano deve decidere solo se accettare o meno la sua richiesta di affidamento ai servizi sociali. In caso di no per Berlusconi si aprono le porte dei domiciliari. A decidere l’esecuzione della pena un collegio formato da due magistrati e due consulenti esterni, tratti da un elenco autorizzato dal Consiglio Superiore della Magistratura. Prima di Berlusconi il collegio dovrà occuparsi anche degli altri condannati in lista (con reati più gravi). Chiusa udienza ci sono 5 giorni di tempo ma il rinvio è possibile: sia su richiesta della difesa o per decisione del collegio stesso. Cosa accadrà? Durante i dieci mesi e mezzo di esecuzione della pena, Berlusconi si dovrà attenere ai limiti generali alla libertà di movimento e comunicazione. Con l’affidamento ai servizi sociali le limitazioni generali sono minori rispetto ai domiciliari, dove il condannato non può uscire di casa e deve esser autorizzato negli incontri con persone estranee (eccetto famiglia, legali o conviventi).

guarda la gallery:

BERLUSCONI E L’ASSISTENZA AI DISABILI – L’Ufficio esecuzione penale esterna (Uepe) di Milano ha proposto un «percorso di reinserimento sociale». Sei ore alla settimana in un centro di assistenza per anziani disabili vicino alla sua villa di Arcore. E i risarcimenti? Berlusconi è stato condannato a risarcire al fisco solo dieci milioni di euro. Basta dimostrare un accordo con l’Agenzia delle Entrate per un pagamento rateizzato.

BERLUSCONI, I DOMICILIARI COME SAN SUU KYI – Cosa cambierà dopo la decisione del Tribunale di sorveglianza? Rimarrete senza leader? «Assolutamente no, il leader è Berlusconi e io ho sempre detto che Berlusconi dà il meglio di sé nelle situazioni difficili». Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, interviene così a “La Telefonata” di Maurizio Belpietro, su Canale 5. «Mi lasci dire però una cosa: dolore e amarezza. Dolore e amarezza per un Paese che ripaga così forse uno dei più grandi leader che abbia avuto dal dopoguerra. Un uomo che si è distinto nell’imprenditoria, un uomo che si è distinto nel mondo dello sport, nel mondo dell’informazione, e un uomo che è stato il più grande uomo di Stato nel nostro dopoguerra. Ho fatto il calcolo, quasi 200 milioni di schede votate con il suo nome dalla sua discesa in campo nel 1994: 200 milioni di italiani hanno barrato una scheda – nelle varie elezioni, europee, politiche, nazionali, Camera e Senato – che conteneva il nome di Berlusconi, 200 milioni di schede in 20 anni», sottolinea il capogruppo di Fi. «Ma sono convinto che Berlusconi, come ha sempre fatto nella sua vita, farà di un male un bene, anche da questa decisione assurda e da questa sentenza assurda. Berlusconi è un simbolo, e i simboli non si impediscono, non si imbavagliano, non si bloccano. I simboli – pensi ad Aung San Suu Kyi, era bloccata a casa sua ed è diventata un simbolo mondiale – quando si tenta di zittirli e bloccarli, diventano ancora più forti. Io ho detto tremate, tremate antiberlusconiani, perché più gli si fa violenza e più il fatto simbolico, il valore simbolico diventa forte e diventa politica con la ‘P’ maiuscola», conclude Brunetta.

Perché Berlusconi è incandidabile?

silvio berluconi servizi sociali domiciliari

(Ansa: Infografica Centimetri)

BERLUSCONI E LA RABBIA DI GASPARRI – «Massimo D’Alema produce vino e ne beve troppo: ieri era ubriaco e ha detto il contrario della verità» il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri ha commentato così le parole di Massimo D’Alema, pronunciate ieri nel corso dell’intervista a Le Invasioni Barbariche su Silvio Berlusconi. «Ha detto una evidente menzogna- ha proseguito il senatore Fi- già nel 2006 fu approvata in Parlamento una complessiva riforma organica della Costituzione voluta dal centrodestra, che prevedeva la riduzione del numero dei parlamentari, l’elezione diretta del premier, la riduzione dei poteri del Senato. E difatti la sinistra di D’Alema non la condivise». «D’Alema beva meno e si ricordi che lui ha fallito con la bicamerale- ha proseguito Gasparri- noi Berlusconi, il centrodestra una riforma della Costituzione l’abbiamo fatta: quindi l’ostacolo alle riforme sono loro, non siamo noi».

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BERLUSCONI E LE LACRIME DI CAPEZZONE – «Spiace che in queste ore solo gli esponenti del centrodestra si stiano esprimendo su quanto accadrà oggi non solo contro Silvio Berlusconi, ma contro i milioni di italiani che lo hanno liberamente e democraticamente scelto come proprio leader e punto di riferimento politico e istituzionale. Il silenzio della sinistra è eloquente, e mostra che c’e’ un problema di fondo, culturale e politico», queste le parole amare di Daniele Capezzone, Forza Italia, presidente della Commissione Finanze della Camera. «Se la sinistra non affronta il nodo del giustizialismo, se non condanna l’uso politico della giustizia, se non comprende che il meccanismo messo in campo contro l'”outsider” Berlusconi è un precedente pericolosissimo, se non comprende che il tentativo di colpire un avversario per via giudiziaria ha un effetto devastante per la stessa democrazia di un Paese, allora mostra l’incapacità di liberarsi di una cultura illiberale che peserà negativamente ancora per molto tempo».

SENTENZA BERLUSCONI: IL SIT-IN IN TRIBUNALE – I giovani di Forza Italia hanno organizzato un presidio, a partire dalle 17, di fronte alla casa di Silvio Berlusconi ad Arcore, in attesa della decisione del Tribunale di Sorveglianza. Arriveranno da tutta Italia «per testimoniare solidarieta’ al leader di Forza Italia». In questo modo, spiegano gli attivisti, «vogliamo ribadire la nostra vicinanza a Berlusconi, vittima di un accanimento giudiziario senza precedenti e di un tentativo indegno di escluderlo dalla vita politica». (Photocredit copertina/Siamo la gente)

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