Luca Lotti: l’uomo più importante del giglio magico di Renzi

L’Italia e i principali paesi europei si chiedono spesso cosa abbia in testa Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze, diventato in pochi mesi prima guida del PD e poi presidente del Consiglio, rimane ancora un mistero per una parte significativa dell’establishment continentale. La risposta a questi dubbi potrebbe fornirla un uomo che non parla mai, Luca Lotti, il braccio destro di Renzi e l’esponente più importante del giglio magico che ha accompagnato l’ascesa nazionale del premier più giovane della storia del nostro paese.

Prima segreteria del Pd a Firenze

LUCA LOTTI E MATTEO RENZI – Un articolo del quotidiano tedesco Die Welt dedica un ritratto a Luca Lotti, il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che da ormai molti anni è il principale aiutante di Matteo Renzi. Lotti è il fulcro del cosiddetto giglio magico, il gruppo di fedelissimi fiorentini di cui il leader del Partito Democratico si fida ciecamente. Lotti è l’uomo incaricato delle missioni più delicate, e come sottolinea Die Welt, in questi mesi futuri di difficile navigazione parlamentare i compiti difficoltosi sicuramente non gli mancheranno. Il deputato del Partito Democratico, originario di Montelupo, cittadina della provincia di Firenze dove ancora ricopre l’incarico di consigliere comunale, è noto per il soprannome di lampadina, coniato per la sua chioma bionda e fluente, e per essere un politico che sta quasi sempre in silenzio. Schivo e riservato, si muove nell’ombra per aiutare il leader che è anche suo migliore amico, Matteo Renzi.

SEMPRE AL FIANCO DI MATTEO RENZI – Luca Lotti e Matteo Renzi si conoscono ormai da tanti anni, e in questi anni il presidente del Consiglio ha dimostrato di non saper rinunciare mai a lui. ha aiutato il leader del PD in tutte le tappe della sua scalata al potere. Coordinatore dello staff di Renzi prima quando l’attuale presidente del Consiglio era presidente della Provincia e poi sindaco di Firenze, Lotti ha gestito l’organizzazione delle primarie del 2012, quelle perse contro Bersani, ed è stato mandato poi in Parlamento per coordinare la corrente renziana. Nel PD si è occupato prima di enti locali, quando il segretario è stato per pochi mesi Epifani, e poi  ha ottenuto la delega più importante, l’organizzazione, quando Matteo Renzi ha vinto le primarie. Quando il segretario ha deciso di andare a Palazzo Chigi, Luca Lotti l’ha seguito come sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega all’editoria.

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LUCA LOTTI E IL GIGLIO MAGICO – Luca Lotti è l’esponente di punta del cosiddetto giglio magico, il gruppo di fedelissimi fiorentini che da anni accompagnano Matteo Renzi. Tra di loro c’è Maria Elena Boschi, la ministra per le Riforme e i Rapporti col Parlamento, che è stata il volto simbolo del’ascesa del renzismo al potere nazionale. Oltre a loro due, figure chiave sono Dario Nardella, ex vice sindaco di Firenze che sostituirà Renzi a Palazzo Vecchio, e Francesco Bonifazi, capogruppo in consiglio comunale eletto come la Boschi nel listino bloccato, ed ora diventato tesoriere del Partito Democratico. Molto vicini al presidente del Consiglio sono un altro gruppo di parlamentari toscani, tra cui si possono citare il senatore Marcucci, la senatrice De Giorgi, e i deputati Parrini, Ermini, Biffoni, Donati, che hanno accompagnato dal nucleo fiorentino tutto il viaggio della rottamazione della vecchia dirigenza del Partito Democratico, partita dalla Leopolda del 2010, l’unica dove c’era una persona a condividere il palco con Renzi, il suo futuro avversario alle primarie Pippo Civati.

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I BOY SCOUT CHE RIVOLUZIONANO LA SINISTRA – Luca Lotti non si è fatto molto notare in Parlamento, visto che si è subito dedicato al PD poco dopo il suo ingresso alla Camera dei Deputati, quando è diventato chiaro che l’orizzonte di Matteo Renzi era la leadership del partito che l’aveva respinto. Lotti è intervenuto solo una volta in Parlamento, per ricordare il sindaco La Pira, ed ha presentato una sola interrogazione – sulle auto sequestrate – mentre ha presentato come cofirmatario sei proposte di legge. Die Welt nota un tratto comune che unisce Matteo Renzi e Luca Lotti, e che probabilmente li lega così entanti. Entrambi cattolici praticanti, provengono da un’esperienza giovanile di lungo corso tra i boy scout. ll presidente del Consiglio e il suo sottosegretario più fidato non si sono però mai incontrati con uno zaino di spallo, anche per la differenza di età che li separa, sette anni. Lotti, che compirà 33 anni il prossimo 20 giugno, ha incontrato casualmente Renzi nel 2005, quando il suo futuro leader era appena diventato presidente della Provincia. La scintilla tra il rottamatore e la lampadina, entrambi militanti della Margherita, scoccò subito, e da allora i due non si sono mai separati, tanto che il giorno della nascita del governo era proprio Lotti ad accompagnare, insieme alla moglie Agnese ed ai suoi figli, il suo amico Matteo al battesimo del suo primo governo.

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