«Facebook ti sospende l’account se dici parolacce»

Di link, video e foto fasulle che su Facebook annunciano stravolgimenti nelle condizioni di utilizzo del social network se ne vedono davvero tante in giro. Ma non mancano mai nemmeno gli utenti pronti ad abboccare all’amo della notizia assurda. L’ultima bufala che sembra aver tratto in inganno numerosi internauti riguarda il presunto lancio da parte di Facebook di una campagna per limitare l’utilizzo di parolacce sulle proprie pagine pubbliche e bloccare definitivamente l’account di coloro che insistono nel ricorrere a parole offensive o volgari anche dopo gli avvertimenti.

 

facebook 1

 

IL MESSAGGIO FASULLO DI ZUCKERBERG – A segnalare l’ennesimo inganno diventato virale è il sito dedicato alla caccia di truffe in rete Hoax Slayer, che ha diffuso uno screenshot dell’immagine che avverte dell’imminente avvio di una No Swearing Campain da parte di Facebook. Stando al messaggio ingannevole condiviso sul social network a partire dal 20 marzo prossimo sarebbero entrate in vigore nuove leggi emanate da un ufficio legale della società di Palo Alto per creare, come chiesto dagli inserzionisti, un sito più pulito, familiare e amichevole. Ovviamente si tratta di uno stupido scherzo. O, forse, del bizzarro tentativo di qualche misterioso utente per invitare gli altri iscritti ad usare un linguaggio più corretto.

 

bufala campagna facebook contro parolacce

 

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LA BUFALA – Sta di fatto che Facebook non ha annunciato nè ha intenzione di lanciare alcuna campagna anti-parolacce, nè tantomeno è stato Mark Zuckerberg, fondatore del social network, ad inviare quel messaggio circolato sulle bacheche. Il sito si limita, in realtà, a chiedere il rispetto delle condizioni d’uso e ad una serie di norme comunitarie, limitandosi ad intervenire solo nel caso di segnalazioni legate alla pubblicazione di contenuti inappropriati o nei casi di incitamento all’odio e alla violenza. Per la cronaca, alcuni gestori di pagine fan hanno già accesso ad un filtro per le parolacce, che può essere attivato o configurato in libertà ogni volta che lo si ritiene necessario.

(Fonte foto: archivio LaPresse / Hoax Slayer)

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