La “Pompei animale” in Cina e il mistero dei fossili svelato

L’enigma potrebbe essere stato risolto. Sarebbe stata un’eruzione violenta, simile a quella che colpì Pompei nel 79 dopo Cristo, a permettere l’ottimo stato di conservazione del biota di Jehol, con uno dei più particolari depositi di fossili di dinosauri, primi uccelli, mammiferi e piccoli rettili del Cretaceo, scoperti nel sito della regione della Cina nord orientale. Come si spiega in un articolo presente su “Nature Communications”, sarebbe stato proprio il letale flusso vulcanico a fissare, nel momento della morte, gli organismi nelle rocce dello Yixian e dello Juifotang.

eruzione
Photocredit: Bbc

 

IL BIOTA DI JEHOL E L’ERUZIONE – Lo studio, portato avanti dall’Università di Nanjing (Cina), ha permesso di fare luce sul mistero della storia della conservazione dell’antico ecosistema della Cina settentrionale, che risale a circa 130 milioni di anni fa. In quel periodo un insieme di dinosauri, piccoli mammiferi, lucertole e uccelli viveva in un paesaggio costituito da laghi e foreste di conifere, circondato proprio da vulcani. Non era ancora nota la causa della perfetta conservazione.  E rimanevano non poche perplessità sulla struttura geologica degli strati in cui erano contenuti i fossili. Il motivo? Alcuni di questi erano conservati in strati di origine sedimentaria. Senza contare come, attraverso gli scavi, era stata mostrata la compresenza di organismi che vivevano in habitat diversi della regione cinese. Come spiega anche l’edizione on line della Bbc, attraverso l’analisi dei campioni fossili, gli scienziati hanno scoperto che ognuno di questi scheletri era stato immerso in flussi piroclastici, correnti di gas caldi e rocce che accompagnano le eruzioni vulcaniche esplosive incredibilmente veloci.

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LO STUDIO – È stata realizzata un’analisi comparativa della composizione delle rocce che conservano i fossili, così come degli strati vicini e dei fossili. Sono state analizzati quattordici frammenti di specie differenti di fauna terrestre di minore interesse (perché lo studio avrebbe comportato la distruzione del campione, ndr). Sono state ritrovate tracce della carbonizzazione dei tessuti, simile a quella riscontrata nelle vittime di Pompei, come si legge nella pubblicazione. L’eruzione avrebbe trascinato con sé tutti gli animali e ciò con cui si è scontrata nel suo percorso. Cè adesso la speranza che si possano scoprire anche altri fossili nell’area, continuando gli scavi, sempre conservati nello stesso ottimo stato, dato che tutta la regione fu caratterizzata da imponenti fenomeni vulcanici.

 

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