Terremoto l’Aquila: le C.A.S.E. di Silvio? “Poche e costruite male”

TUTTO IN PEZZI – I telefoni della Manutencoop, dichiara oggi la società, sono incandescenti. Da Bologna, evidentemente, non si aspettavano una tale mole di lavoro. Sui media locali, la situazione è pubblica: la manutenzione delle C.A.S.E. non sarebbe sostenibile per una sola impresa. I danni da riparare, ad un anno dalla costruzione, non potrebbe che essere un altro. Le C.A.S.E. sono evidentemente costruite male, perchè non è pensabile che ci siano così tante richieste di intervento in così poco tempo e a così breve distanza dall’edificazione. La Manutencoop è costretta così a giustificarsi davanti alla popolazione scaricando il barile: le case sono poche e rotte. Ci dispiace, non sappiamo che fare.

Sono insufficienti gli impianti condominiali dei plessi del progetto C.a.s.e.. L’accusa arriva da Manutencoop facility management, che si occupa della manutenzione, che svela di aver ricevuto solo nella giornata di sabato 18 dicembre, oltre 700 chiamate al suo call center, a fronte delle 40-45 ricevute in media giornalmente il sabato: il 1.600 per cento in più. Per l’azienda, “i guasti segnalati sono riconducibili alle caratteristiche di costruzione degli impianti. Il loro dimensionamento – accusa – è risultato insufficiente a fronte delle rigide ed eccezionali temperature esterne registrate nel territorio aquilano in questi giorni”. “Il mancato funzionamento degli impianti stessi – assicura ancora – non è pertanto legato a inadempienze o a mancanti interventi di manutenzione da parte di Manutencoop”, che “sta comunque facendo tutto il possibile per predisporre gli interventi straordinari necessari alla riparazione dei guasti segnalati”. Quanto al picco di interventi, definito “eccezionale e imprevedibile”, Manutencoop “si scusa pertanto con i cittadini per il disagio patito e rende noto che già dalla giornata di domenica 19 il servizio è stato ulteriormente potenziato per poter dare riscontro in tempi più rapidi a ogni segnalazione”.

Così il comunicato dell’azienda, che racconta una realtà molto più difficile di quanto si potrebbe pensare: gli sfollati abruzzesi sarebbero al freddo, in strutture inadatte ad ospitarli, per colpa di una costruzione malgestita e che ora mostra le prime crepe. I partner istituzionali, per bocca del Comune del capoluogo abruzzese, mostrano il loro scontento.

‘La Manutencoop, la societa’ che gestisce la manutenzione degli impianti del progetto CASE, ha confermato quello che abbiamo sempre sostenuto da tempo. Cioe’ che la responsabilita’ del cattivo funzionamento degli stessi e’ da addebitarsi a chi li ha costruiti. (…) ‘L’inverno e’ solo agli inizi e certo non possiamo rischiare che queste persone trascorrano il Natale al gelo – osserva – La Manutencoop interloquisca con le ditte che hanno realizzato gli impianti e stabilisca modalita’ di rapido intervento quando e’ necessario’

Queste le parole di Stefania Pezzopane, già ritratta con le forbici taglia nastro all’epoca dell’apertura della sede di Manutencoop all’Aquila, ora assessore alle Politiche Sociali ed Abitative del comune dell’Aquila, riportate dall’agenzia Asca. Gli inquilini delle C.A.S.E., per ora, non parlano: evidentemente sono troppo impegnati a battere i denti.

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