Come risponderà Zuckerberg al senatore dem se lo invitasse a testimoniare al Congresso?

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Richard Blumenthal ha chiesto al CEO di Facebook o ad Adam Mosseri di riferire a Capitol Hill in merito alle ultime accuse sull'utilizzo dei social da parte dei minori

Richard Blumenthal, presidente della sottocommissione sulla protezione dei consumatori del Comitato per il commercio del Senato, sta pensando alla sua prossima mossa. Potrebbe chiedere a Mark Zuckerberg – ma anche al numero uno di Instagram Adam Mosseri – di comparire davanti alla sottocommissione a Capitol Hill. Il tutto per chiarire la posizione di Facebook – e, per estensione, anche di Instagram che di Facebook fa parte – in merito alle ultime rivelazioni da parte della whistleblower Frances Haugen sull’utilizzo delle piattaforme social da parte dei minori e sulle loro esperienze negative nella navigazione tra i post e le stories dei due social network di riferimento nel mercato degli OTT.



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Zuckerberg al Congresso, l’ipotesi di convocazione dal senatore dem

«Piuttosto che assumersi la responsabilità e mostrare leadership, il signor Zuckerberg sta minimizzando» – aveva detto il senatore Blumenthal all’inizio del mese e aveva anche affermato pubblicamente, in diversi interventi stampa, che Zuckerberg dovrebbe assumersi le sue responsabilità. Non è stato ancora formalizzato l’invito davanti al Congresso e non è chiaro se, in presenza di un atto non ufficiale, la società permetterà – la mossa va valutata dal punto di vista strategico – al suo amministratore di sottoporsi al fuoco di fila del Congresso (quando è capitato, recentemente, Zuckerberg non aveva fatto una bellissima figura di fronte alle incalzanti domande di Alexandria Ocasio-Cortez).



In ogni caso, la sottocommissione potrebbe ugualmente costringere Zuckerberg a presentarsi, se dovesse spiccare una citazione in giudizio. Ma si tratta di una ipotesi ancora tutta da percorrere e da valutare. Al momento, Facebook sta giocando in difesa, provando a utilizzare i propri canali di comunicazione per esprimere le proprie posizioni ufficiali, non condividendo le azioni dei cronisti che si stanno concentrando e coordinando su documenti interni che sono fuoriusciti dai palazzi di Menlo Park.