Centinaia di manifestazioni imponenti in tutti gli Stati Uniti per dire basta alle armi. Da Washington, passando per altre 800 città americane, i cittadini sono scesi in piazza per difendere le proprie vite, in quella che è stata battezzata – appunto – «March for Our Lives». Nella capitale degli Stati Uniti c’erano almeno 800mila persone. Tra loro, la nipote di 9 anni di Martin Luther King, Yolanda Renee King. Il suo entusiasmo contagioso ha saputo infiammare la platea. Così piccola, eppure così carismatica.
«Così come mio nonno Martin Luther King, anche io ho un sogno – e cita il celebre «I have a dream», diventato simbolo della battaglia per i diritti civili e contro ogni tipo di pregiudizio razziale -: quando bisogna dire basta è basta: sogno un mondo che per lungo tempo non avrà bisogno di armi». La piccola Yolanda – non nuova a uscite in pubblico – ha saputo reggere benissimo la tensione: ha parlato con naturalezza davanti alle centinaia di migliaia di persone presenti alla manifestazione a Washington e ha strappato applausi e consensi.
Davanti a lei c’era una folla incredibile: c’erano i giovani e gli studenti, che periodicamente piombano nell’incubo per le sparatorie che avvengono nei college americani; c’era chi chiede insistentemente alla Casa Bianca e al Congresso delle misure più restrittive in tema di possesso delle armi da fuoco, esprimendosi finalmente contro la lobby delle armi National Rifle Association. C’erano, soprattutto, i sopravvissuti alle stragi nelle scuole: uno dei momenti più toccanti della giornata si è verificato quando Emma Gonzales, sfuggita al massacro di Parkland in Florida, ha chiesto alla folla di restare in silenzio per 6 minuti e 20 secondi, l’esatta durata della sparatoria che ha provocato la morte di 17 persone innocenti.
La marcia ha rappresentato la più grande mobilitazione a livello mondiale contro l’utilizzo delle armi. Un messaggio di speranza per un Paese, gli Stati Uniti, che – da questo punto di vista – sta attraversando uno dei suoi momenti più bui.
(Photo by Olivier Douliery/ Abaca)