Vittorio Feltri chiede a Salvini di ritirare la sfiducia a Conte: “Matteo ripensaci”

Categorie: Mass Media

Il giornalista rimprovera il vicepremier per essersi fatto "infinocchiare" dal M5s e dai vecchi lupi della partitocrazia, e lo invita a fare un passo indietro

Vittorio Feltri “bacchetta” Matteo Salvini. Lo fa dalle pagine di Libero, dove torna a parlare di crisi di governo – leitmotive di questo agosto tutto italiano –  imputando al ministro dell’Interno nonché vicepremier la colpa di essersi fatto “infinocchiare come un pirlacchione” dai vecchi lupi della partitocrazia.



L’errore di Matteo Salvini secondo Feltri: essersi fidato dei proclami del Movimento 5 stelle

«In Emilia Romagna si dice saggiamente che l’ora del coglione piglia tutti. Gli uomini sbagliano e quelli che ammettono i propri errori ne dimezzano la gravità», scrive Feltri invitando Salvini a riconoscere di essere caduto su una buccia di banana nel momento in cui ha deciso di mandare al diavolo l’alleanza giallo-verde e chiedere la testa del premier Conte. La colpa del vicepremier – che pure il giornalista sottolinea di stimare – sarebbe stata quella di farsi ingannare dai proclami grillini secondo i quali un’alleanza con il Pd non sarebbe mai stata possibile.

«Egli in sostanza ha abboccato e ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo supponendo che, essendo impossibile un patto tra M5s e progressisti dei miei stivali, l’unica soluzione fossero le elezioni anticipate che Alberto da Giussano avrebbe affrontato con le mani in tasca, forte dei sondaggi che lo davano vicino al 40 per cento», continua Feltri.



Feltri e lo scivolone di Salvini: in Parlamento contano i numeri non i sondaggi

Il problema, continua il giornalista, è che in Parlamento non contano i sondaggi ma i numeri. Di Maio infatti dispone del 33 per cento di deputati e senatori mentre il leader del carroccio solo del 17 per cento. Salvini, scrive Feltri, ha perso in partenza. «Gigino più gli ex nemici del Pd hanno la maggioranza e fregano alla grande la Lega. Non è un problema politico bensì aritmetico», conclude.

La soluzione secondo Feltri? Fare un passo indietro, rimangiarsi la sfiducia a Conte e continuare a governare con i Grillini. «L’importante non è andare a votare a ottobre, a questo punto, bensì non affidare il Paese agli ex comunisti del piffero», conclude il giornalista tornando al tema di sempre.