Chi ha fatto sparire Giulio Regeni dai video delle telecamere di sorveglianza?

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Nei filmati, il ricercatore italiano non compare mai. Ma ci sono dei buchi

La notizia non è che Giulio Regeni non sia presente in nessuno dei filmati che le autorità dell’Egitto hanno girato alla procura della Repubblica di Roma. Piuttosto, il dato da sottolineare è che in questo flusso di immagini siano stati notati dei buchi che non hanno alcuna congruenza con il flusso normale delle telecamere di video sorveglianza. Per questo motivo, la domanda da farsi ora sembra essere una sola: chi ha fatto sparire le possibili immagini che ritraevano Giulio Regeni dal materiale consegnato alla procura di Roma?



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Video Giulio Regeni, cosa non torna nell’indagine

Su questo proveranno a indagare le autorità italiane che, ormai da tempo e dopo un lungo braccio di ferro con la procura generale dell’Egitto, hanno cercato una collaborazione con le forze dell’ordine del Cairo. «Dall’esame delle registrazioni acquisite – si legge in una nota – è emerso che vi sono diversi ‘buchi’ temporali in cui non vi sono né video né immagini, pertanto sono necessarie ulteriori indagini tecniche per accertarne le cause». Questo è già un primo punto da cui partire.

Tuttavia, l’altro dato su cui bisogna riflettere è che il materiale investigativo girato a Roma riguarda esclusivamente il 5% del totale delle immagini girate, in data 25 gennaio 2016 – giorno della sparizione di Giulio Regeni -, dalle telecamere di videosorveglianza nell’orario compreso tra le 19 e le 21. E se è vero che queste immagini riguardano tutto il percorso della metropolitana che Giulio Regeni quel giorno aveva utilizzato, è pur vero che la presenza di alcuni buchi neri non può passare inosservata in una indagine complessa come quella che sta cercando di risalire alle cause della morte del ricercatore italiano.



Video Giulio Regeni, che fine hanno fatto i video completi?

Anche la procura generale d’Egitto ha fatto sapere, intanto, che queste incongruenze temporali sono oggetto di indagine, ma queste promesse vaghe non sono mai state un buon segnale nel lungo tira e molla tra le autorità italiane e quelle egiziane. Guarda caso, poi, i buchi temporali arrivano proprio in coincidenza degli orari che più interessavano gli investigatori italiani. Alle 20.02 il cellulare di Giulio Regeni si spegne per l’ultima volta. In corrispondenza di quell’esatto minuto, le telecamere di videosorveglianza sembrano essere girate dall’altra parte.