Lo striscione «Verità per Bibbiano» accanto a quello «Verità per Giulio Regeni» non ha senso

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Si tratta di due cose diverse: la scritta esposta in regione Piemonte è l'ennesima strumentalizzazione

Gli striscioni ‘Verità per Giulio Regeni‘ stanno pian piano scomparendo dalle facciate degli edifici pubblici, in maniera direttamente proporzionale all’avanzare della Lega nelle amministrazioni locali. In regione Piemonte – altro ente locale conquistato dal centrodestra lo scorso 26 maggio, con la vittoria di Alberto Cirio -, su pressione della Lega entrata in maggioranza, è stato esposto uno striscione con su scritto: ‘Verità per Bibbiano‘. Non è stato rimosso – soltanto per decenza, a questo punto – l’altro striscione di Amnesty International che chiedeva verità per il ricercatore italiano ucciso al Cairo.



La riflessione sullo striscione ‘Verità per Bibbiano’

Ora, invitiamo a fermarsi un momento a riflettere, anche se qualcuno a questo punto avrà già iniziato ad attaccare, con commenti indignati sui social network, la stampa di sinistra, quella complice di chi fa male ai nostri bambini, eccetera. Vi chiediamo, in maniera del tutto libera e trasparente, se le due vicende possono essere comparate a tal punto da utilizzare gli stessi simboli.

Quello che è successo a Bibbiano, se confermato, è molto grave. Nessuno lo nega. Ma proprio perché è una cosa grave, che è avvenuta sul territorio italiano e che è emersa in seguito a indagini, arresti e altre misure cautelari, possiamo essere fiduciosi che – attendendo i canonici tempi tecnici della giustizia – prima o poi emergerà la cosiddetta ‘verità per Bibbiano’.



Verranno puniti gli eventuali colpevoli, verranno scagionate le persone che non c’entrano niente, si darà il giusto rilievo alla diversità delle eventuali violazioni riscontrate (falsificare un atto per dare in affidamento illecito un bambino non è la stessa cosa di dare in concessione una stanza del comune ai servizi sociali non rispettando la prassi burocratica), si stabilirà cosa è successo davvero e cosa è fake news.

Perché ‘Verità per Giulio Regeni’ non può essere paragonato a ‘Verità per Bibbiano’

Per Giulio Regeni, invece, la situazione è completamente diversa. Dopo anni – 1274 giorni – non si conosce ancora la verità sulla morte di un ricercatore italiano al Cairo. Il governo locale ha fatto di tutto per evitare di dare collaborazione al nostro Paese nelle indagini, sono state nascoste prove ed evidenze, sono state fatte omissioni più o meno deliberate. Inoltre, la situazione è resa più complessa dal dover fare i conti con una giurisdizione straniera, con un Paese che le istituzioni italiane hanno avuto modo di criticare per la gestione della vicenda. Non c’è una magistratura che può fare il suo corso per Giulio Regeni. La verità su Bibbiano la conosceremo, basta aspettare. Quella su Giulio Regeni, forse, non la conosceremo mai, visto che abbiamo aspettato già abbastanza.



Per questo, utilizzare lo stesso simbolo per le due vicende quasi come se fosse una provocazione (la traccia sottintesa è che esistono ‘drammi di destra e drammi di sinistra’, come se entrambi non fossero ‘drammi umani’ tout court) è sbagliato. Oltre al fatto di rappresentare l’ennesima strumentalizzazione sulla vicenda di Bibbiano. Chi vuole la verità su Bibbiano deve attendere le indagini. E possibilmente non credere alle fake news che circolano in rete. Avrà soddisfazione nella sua legittima richiesta. Chi vuole la verità su Giulio Regeni, invece, forse non la troverà mai. Per questo continua a chiederla attraverso uno striscione giallo con una scritta nera.