Il grande pasticcio di Twitter sul suo banner di prevenzione del suicidio e dell’autolesionismo

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La Reuters ha sollevato il caso: Elon Musk aveva smentito tutto, ma poi Twitter è stato costretto a intervenire

Un esempio fulgido di come vengano gestite le cose in casa Twitter da quando Elon Musk è diventato il nuovo proprietario della piattaforma è stato messo in evidenza da Reuters proprio nei giorni a cavallo del Natale. Il problema, nella fattispecie, riguardava il banner di Twitter per la prevenzione dei suicidi: praticamente, il social network aveva messo a disposizione del materiale informativo e aveva istituito la raccolta di informazioni per le persone che cercavano contenuti autolesionistici all’interno del social network. La funzionalità di Twitter nello specifico si chiama #ThereIsHelp: all’inizio della timeline che dovesse mostrare contenuti che parlano di suicidio o di autolesionismo, viene posizionato un banner in cui si danno delle indicazioni per aiutare l’utente che si imbatte all’interno di questi stessi contenuti.



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Twitter per la prevenzione suicidi, il caso sollevato da Reuters

La Reuters aveva sollevato il problema: in seguito a diverse segnalazioni, l’agenzia di stampa aveva potuto affermare con sicurezza che questa funzionalità di Twitter era stata rimossa dopo il passaggio di proprietà. Il controllo, ovviamente, non è avvenuto solo ex post, ma l’agenzia di stampa ha potuto consultare due fonti che avevano familiarità con la questione e che avevano confermato l’eliminazione della funzione #ThereIsHelp su indicazione del proprietario di Twitter Elon Musk.



Quest’ultimo, dopo che la Reuters aveva pubblicato la notizia, si era affrettato a twittare che la notizia era falsa e che, in realtà, il banner si trovava al suo posto. Tuttavia, questa sua affermazione stride con quanto la Reuters ha ricevuto qualche ora dopo la pubblicazione della storia. Una mail della responsabile della sicurezza di Twitter, Ella Irwin, ha chiarito quanto era accaduto: «Stavamo correggendo alcuni aspetti della funzione – veniva riportato nella mail inviata a Reuters -, ottimizzando le dimensioni dei messaggi e correggendo quelli obsoleti. Sappiamo che sono utili e il nostro intento non era quello di eliminarli definitivamente». Dunque, se non una cancellazione, quantomeno una sospensione. Che, adesso, non sussiste più dal momento che la funzionalità usata da Twitter per la prevenzione dei suicidi è stata ripristinata.

Tuttavia, la vicenda getta luce su come venga gestita la comunicazione da parte di Musk. Quest’ultimo, dopo la notizia della Reuters, aveva detto che la funzione era ancora lì e che Twitter non previene i suicidi. Un messaggio twittato di getto, che evidentemente non aveva preso in considerazione la strategia di comunicazione interna: la sospensione della funzionalità, infatti, era stata confermata alla Reuters da una dirigente del social network, nonostante il tweet al vetriolo del proprietario della piattaforma. Che, ancora una volta, non aveva esitato a parlare di “fake news” relativamente a una notizia riportata da una delle più attendibili fonti di informazione.