Twitter banna un tweet del Presidente della Nigeria e la Nigeria banna Twitter

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Il post social di Muhammadu Buhari contro i secessionisti è stato sospeso e il Ministero dell'Informazione del Paese africano è passato al contrattacco

La Nigeria è una terra che, da anni, è alle prese con tensioni sociali interne molto accese. Molto spesso, infatti, le pagine di cronaca internazionale parlano di manifestazioni di piazza e violenze (anche di quelle perpetrate dalle forze dell’ordine nei confronti di manifestanti, come accaduto lo scorso anno). Ora, però, la miccia incendiaria si è spostata anche sulle piattaforme social e il caso Twitter Nigeria è deflagrato nel giro di poche ore.



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Proviamo a ricapitolare, in breve, quanto sta accadendo in queste ore. La goccia che ha fatto traboccare il vaso delle tensioni è caduta martedì pomeriggio, quando Twitter ha deciso di “bannare” un tweet pubblicato dal Presidente nigeriano Muhammadu Buhari sul proprio profilo ufficiale.



«Molti di quelli che si comportano male oggi sono troppo giovani per conoscere la distruzione e la perdita di vite avvenute durante la guerra civile nigeriana (un cruento conflitto interno che risale agli anni che vanno dal 1967 al 1979, ndr). Quelli di noi che la affrontarono per trenta mesi, che andarono in guerra, li tratteranno in modo che capiscano». Questo tweet è stato valutato come una “violazione” della politica del social network che, dunque, ha deciso di bannarlo. E, infatti, scorrendo sul profilo Twitter di Buhari troviamo questo.



Twitter Nigeria, la decisione del governo di bannare il social network nel Paese

La decisione di Twitter non è piaciuta, ovviamente, al governo nigeriano che – dopo qualche giorno di annunci e attesa – ha deciso di passare al contrattacco. Come riporta l’agenzia Reuters, da venerdì 4 giugno il social network dei “messaggi brevi” non è più utilizzabile all’interno del suolo della Nigeria. E non si tratta di un “down” non specificato. Perché è lo stesso Ministero dell’Informazione del Paese africano ad aver annunciato quel che stava accadendo (qui tutto il thread social).

E si tratta di un blocco di Twitter Nigeria a tempo indeterminato. Il governo, per voce del suo Ministro dell’Informazione (Lai Mohammed) parla di «utilizzo persistente della piattaforma per attività capaci di danneggiare il Paese».

I precedenti

Ma questa tensione ha origini molto più in là nel tempo. Lo scorso autunno, infatti, in Nigeria furono organizzate – proprio attraverso Twitter – alcune manifestazioni contro le violenze della Polizia. Sul social, infatti, spopolavano gli hashtag #EndSARSProtest #EndSarsNow #EndSARS, ripresi anche dai calciatori nigeriani che militano in Serie A. Da Victor Osimhen (attaccante del Napoli) e Nwankwo Simy (centravanti del Crotone). 

Proprio in occasione di quelle manifestazioni, Twitter non fece mancare il proprio apporto e supporto alle proteste di piazza. Prima le donazioni fatte da Jack Dorsey (Ceo del social network) in favore degli organizzatori, poi la creazione delle emoticon dedicate a quegli eventi quando si utilizzavano gli hashtag specifici. Insomma, la storia del tweet bannato è solo l’ennesima puntata di una tensione tra il governo nigeriano e Twitter.

(foto di copertina: tweet di Muhammadu Buhari censurato)