Matteo Salvini su Twitter vuole compiacere le donne (quelle del suo elettorato, ça va sans dire) ma fa acqua da tutte le parti. «Un pensiero per le Amiche di questa pagina e per tutte le donne, che spesso, molto spesso, sono migliori di noi
Un pensiero per le Amiche di questa pagina e per tutte le donne, che spesso, molto spesso, sono migliori di noi
pic.twitter.com/WlHDLiLVr5 — Matteo Salvini (@matteosalvinimi) December 29, 2020
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Matteo Salvini esibisce rispetto (o presunto tale) per le donne solamente per questioni di interesse. Non bisogna andare tanto indietro per ricordare Salvini sul palco con la bambola gonfiabile della Boldrini. L’attacco all’allora presidente della Camera – parliamo del luglio 2016 – ebbe moltissima risonanza e Matteo Salvini venne criticato e accusato di sessismo anche da moltissimi nel centro-destra. Solamente un anno fa il leader della Lega aveva pubblicato la foto di tre giovani donne, in piazza per sostenere le sardine, esponendole – sulle sue pagine social e senza oscurarne i volti – a una gogna sessista e al body shaming, evidenziando la pasta sia dell’autore del post che dei suoi follower.
A chi si chiederà perché la foto di Matteo Salvini con i fiori e quella frase non possono essere interpretati come un omaggio alle donne rispondiamo per punti. Il primo si unisce a quanto esposto nel paragrafo precedente: il rispetto per le donne si dimostra facendo l’opposto di quanto fatto dal leghista e pubblicando contenuti meno anonimi e privi di significato. Un abbinamento, quello donna-fiori, che per altro ha anche stancato: quello che le donne vogliono non sono i fiori ma il rispetto. Rispetto che passerebbe, per esempio, dall’omaggiare una donna in carne ed ossa portandola come esempio. Ultimo punto, la frase scelta: perché l’uomo deve sempre essere il termine di paragone quando si parla di essere meglio di o peggio di? La parità dei sessi si raggiunge scardinando tutto questo, a partire dal modo arcaico di pensare e valutare la donna in rapporto all’uomo. Esistono persone migliori di altre a prescindere dal genere di appartenenza e questa è la sola parità che conosciamo.