«Vi ricordate com’era la Grecia?». Tsipras sconfitto dopo averla salvata

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Le elezioni hanno decretato il successo di Kyriakos Mitsotakis

C’è una domanda che Alexis Charizis, ministro dell’Interno del governo di Alexis Tsipras, si fa e sottopone ai lettori di Repubblica nell’edizione dell’8 luglio: «Vi ricordate com’era la Grecia?». Nel 2015 c’era un Paese sull’orlo di una crisi sociale. Una sorta di guerra di tutti contro tutti, con la gente che faceva la fila ai bancomat per recuperare i propri soldi e non lasciarli alle banche. Si discuteva sull’opportunità di ritornare alla dracma e di abbandonare l’euro, si additava Atene come la principale responsabile di quella recessione europea che stava attraversando il continente.



Tsipras cede, la Grecia ha dimenticato cos’era prima di lui

Questa era la Grecia prima di Tsipras. Alcuni di questi umori (l’uscita dall’euro, ad esempio), Syriza li aveva cavalcati, ottenendo un successo incredibile, anche al referendum sull’accordo con la Troika di Bruxelles. Poi, una volta al governo, si è dovuta scontrare con la realtà dei fatti, ridimensionando le sue politiche, schiacciata dall’austerità che era stata imposta da Bruxelles. Passo dopo passo, Tsipras aveva ricostruito il Paese, lo aveva riportato fuori dalle secche.

Qualche mese fa, prima delle elezioni europee, si era addirittura presentato in televisione per annunciare solennemente che la Grecia era uscita dal regime della Troika. Quella di Atene è l’economia che, in termini relativi, ha macinato di più in Europa. Il livello del suo debito è arrivato quasi a essere quantificato quanto quello italiano. Eppure, gli elettori – che avevano già mandato un segnale forte alle europee del 26 maggio – hanno bocciato Alexis Tsipras.



La vittoria del conservatore di Nea Demokratia Kyriakos Mitsotakis – ampia, con la possibilità di avere la maggioranza assoluta in parlamento – è stato uno schiaffo al passato. La Grecia era stata condotta a quei livelli di crisi proprio dal partito di Mitsotakis che pure ha avuto il merito di rinnovarlo e di renderlo portavoce di una proposta liberista diversa. Il popolo greco, tuttavia, gli ha assegnato quasi il 40% dei consensi, contro il 31% destinato a Syriza.

Da dove ripartirà Alexis Tsipras

Adesso Alexis Tsipras ripartirà dall’opposizione, in un quadro – quello della politica greca – che è in costante divenire e in cui basta davvero poco per convocare nuove elezioni. Proverà a dialogare con i socialisti del nuovo Pasok, che si sono attestati all’8% con 22 seggi, oppure con l’ala più estrema che – non a caso – si distaccò da Syriza all’indomani dell’accettazione dell’austerità europea. MeRa25 di Yanis Varoufakis, infatti, è entrato in parlamento superando la soglia di sbarramento. Da qui riparte la battaglia di uno Tsipras di lotta e non più di governo.



Segnale inequivocabile di quello che, già in passato era stato un laboratorio politico per l’Europa, è il crollo definitivo dell’estrema destra populista di Alba Dorata, fuori dalla Boulè. All’inizio della crisi erano la terza forza nel Paese.

(Credit Image: © Eurokinissi via ZUMA Wire)