La gaffe social di Elisabetta Trenta crea una nuova frattura nel governo

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L'annuncio, poi rimosso, dell'intervento della Marina Militare contro alcune motovedette libiche accende lo scontro tra i Ministeri

Come se la situazione non aspettasse altro che benzina sul fuoco, la gaffe social del ministero della Difesa ha acceso ancora di più lo scontro all’interno del governo tra Lega e Movimento 5 Stelle. Nel tardo pomeriggio di sabato, sul profilo Twitter ufficiale del dicastero guidato dal ministro Elisabetta Trenta è comparso – per qualche minuto – un post in cui si ringraziava la Marina Militare italiana per un intervento in difesa di alcuni pescherecci finiti nel mirino delle motovedette libiche. Peccato che, quella notizia, si sia rivelata falsa e quel tweet è stato poi cancellato. Un errore, una gaffe, che ha portato il Viminale a scagliarsi – ancora una volta – contro il ministro pentastellato della Difesa.



La polemica è partita per quel tweet che, oltre a ospitare una notizia che poi si è rivelata non vera, conteneva anche il messaggio di congratulazioni da parte del ministro Trenta: «Grazie al coraggio e alla professionalità della Marina Militare si è evitato il peggio». Il tutto è rimasto online giusto qualche minuto, ma la Ong Mediterranea Saving Humans – quella della Mare Jonio – si è accorta di quanto successo e ha immediatamente chiesto spiegazioni al Ministero.

 



Il Viminale contro il ministro Trenta per un tweet

Ed ecco che la Lega e il Viminale, sfruttando l’assist della Ong (sembra strano a dirsi, ma è successo proprio questo), si sono scagliate contro il ministro Trenta, con parole pungenti e al veleno. «Anziché chiedere alla ‘sua’ Marina Militare  il ministro Elisabetta Trenta si basa sulle agenzie di stampa e poi è costretta a rettificare – affermano fonti del ministero dell’Interno-. Non è informata e non approfondisce: preferisce polemizzare col ministro Matteo Salvini e criticare servitori dello Stato come il generale Riccò. Il ministro della Difesa faccia il ministro della Difesa. Le Forze Armate italiane meritano molto di più».

Di Maio: «Attaccano Trenta per coprire il caso Siri»

Un affondo che sa di nuovo scontro all’interno della maggioranza di governo, come conferma la risposta del ministero della Difesa: «Non ci era mai capitato prima di vedere un ministero, l’istituzione, usata a fini elettorali. In questo caso per attaccare il ministro Trenta. Non c’è molto da commentare, basta avere uno spirito democratico per comprendere la gravità dell’episodio. Dispiace che il Viminale, il cui titolare è Matteo Salvini, piuttosto che occuparsi della sicurezza del Paese, pensi a un tweet. Dispiace per l’Italia». E, dalla Sardegna, arriva anche l’appoggio di Luigi Di Maio: «Capisco la difficoltà della Lega ma non serve che la Lega attacchi il ministro della Difesa Trenta per provare a coprire il caso Siri. Per coprire il caso Siri basta farlo dimettere».

(foto di copertina: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)