Totò Riina ha aiutato all’evasione di Liberato. Il meme, che gira sui social, citando il numero 1 di Cosa Nostra viene preso per un fatto reale. Ovviamente si tratta di fake news. Nessuno conosce l’identità e il passato di Liberato. E l’aneddoto citato non ha nessun riscontro con la realtà.
Totò Riina durante l’ora d’aria nel cortile del carcere, notò un ragazzo seduto che piangeva.
Sì avvicinò, si sedette di fianco a lui e gli chiese: “Cosa c’è ragazzo?”.
Il ragazzo, sorpreso dall’uomo, rispose: “Ho scritto tante poesie e vorrei farle sentire a tutti, ma finchè sono qui dentro il mio sogno non si realizzerà mai…Tieni, almeno tu leggile”
Riina lesse le poesie, trattenne le lacrime a stento e rispose al ragazzo: “Non ti preoccupare figliolo, ora ti faccio evadere, ti do il numero di un mio amico e le tue poesie diventeranno musica, il tuo nome lì fuori sarà: Liberato”
Una cosa impossibile per tre semplici motivi. Come spiega la pagina “la verità su Liberato” non si trova alcun riscontro da fonti certificate, Riina era sottoposto a un rigido regime carcerario a Parma (nulla a che fare con Napoli), Liberato difficilmente avrà oltre 40 anni. Tralasciando il fatto che nessuno sappia in realtà chi sia Liberato.