Partiamo dalla fine del discorso fatto da Danilo Toninelli: «Ma non vado in giro a dirlo, non mi importa nulla». Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti fa riferimento alla gestione dei migranti e degli sbarchi sulle coste italiane da quando c’è il governo a trazione Lega e Movimento 5 Stelle. Sostiene che non va in giro a vantarsi di questa cosa, ma in realtà è già la seconda volta – se escludiamo il caso Diciotti per cui, anche lui, consegnò una memoria difensiva al tribunale per far pendere il verdetto su una decisione di Stato – che ribadisce questo aspetto. Che in realtà può anche esser vero, anche se non è mai stato firmato un decreto da parte del suo dicastero – unico a poterlo fare – per la chiusura dei porti.
«Salvini senza il sottoscritto non avrebbe potuto fare niente. Ma non vado in giro a dirlo, non mi importa nulla – ha spiegato Danilo Toninelli ad ‘Accordi e Disaccordi’, il programma di approfondimento in onda sul Nove e condotto da Andrea Scanzi -. Meno morti e meno barconi che partono dalle coste libiche». I suoi rapporti con il ministro dell’Interno sono da sempre molto tesi e si sono acuiti proprio sul tema dei migranti, ma ora il capo del dicastero delle Infrastrutture ribadisce il suo ruolo attivo nelle decisioni del governo.
E per farlo tira anche una stilettata a Roberto Saviano, da sempre critico nei confronti della politica di Matteo Salvini: «È una persona che stimo perché ha dato tanto al Paese, però secondo me nell’ultimo periodo ha perso il collegamento con la realtà». Un giudizio che sembra soft, ma in realtà è lapidario nei confronti dello scrittore che da sempre è a favore della dignità di ogni essere umano e chiede, per l’appunto, maggiore umanità da parte della politica sotto questo aspetto.
Tra i tanti temi affrontati nel programma c’è anche quello del suo famoso suv diesel, lui da sempre al centro delle battaglie ambientaliste e dell’ecosostenibilità: «Non compro un auto elettrica se, come ora, ci sono colonnine ogni 200 km. Lavorerò per creare le condizioni – ha detto Toninelli -. Ma lei potrebbe comprare oggi una macchina elettrica, magari con i bambini come il sottoscritto che fa viaggi lunghi, e che c’è una colonnina per la ricarica ogni 200 chilometri? La acquisterò, come gli altri cittadini italiani, quando avrò contribuito a creare le condizioni per le colonnine per la ricarica».
(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)