Riecco Toninelli: «Starò col fiato sul collo di De Micheli»

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L'ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti spiega di aver tolto il marciume del Pd dal Mit

Era rimasto amareggiato Danilo Toninelli per la sua esclusione dalla nuova squadra di governo. Deluso ma consapevole che il Partito Democratico non volesse ritrovare il suo volto alla guida del Mit dopo tutte le tensioni dei 15 mesi di maggiorana M5S-Lega in cui sono volati insulti e critiche: dal Tav al Ponte Morandi, passando per la Gronda di Genova fino ad arrivare al delicatissimo caso della revoca delle concessioni autostradali ai Benetton. Ora, a un paio di settimane dal nuovo insediamento, l’ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti alza la testa e avvisa colei che lo ha sostituito al Mit.



«La nuova ministra Paola De Micheli si deve ambientare – ha detto Danilo Toninelli a La Stampa -. Le ho lasciato i dossier aperti con precise indicazioni. Avrà il mio fiato sul collo sul nuovo piano delle tariffe autostradali». L’ex capo del Mit sottolinea come la rappresentante del Partito Democratico debba solamente pensare ad applicare la legge e che lui sarà lì, quotidianamente, a ricordarglielo. Perché lui, dal prossimo 1 gennaio, vuole vedere i pedaggi ridotti.

Toninelli e il fiato sul collo di Paola De Micheli

Poi il plauso allo specchio per aver ripulito il Mit da quello che era stato lasciato dalla precedente gestione targata Pd. Nonostante la nuova alleanza – già fragile di suo, per natura, per numeri e per ideali -, Toninelli ha voluto sottolineare come nei suoi 15 mesi (14 effettivi e uno di stallo glaciale per via della crisi di governo) si sia reso protagonista di una vera e propria rivoluzione. Ma quello che lui definisce «marciume» non è solo responsabilità del Partito Democratico, ma «ha radici più profonde». Una dichiarazione che sa tanto di ‘un colpo al cerchio e uno alla botte’.



Capitolo concessioni autostradali

Sulla questione concessioni autostradali, Toninelli mette fretta e pressioni al presidente del Consiglio: «L’unica via percorribile è quella della revoca. È tutto pronto, manca solamente l’impulso politico del presidente Giuseppe Conte». La realtà, però, racconta altro e sul capitolo delle concessioni servirà ancora del tempo, con la maggioranza che ha aperto ad alcuni punti di contatto, ma non ancora definitivi.

(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)