L’asilo al fianco del Tmb Salario, il sito di deposito rifiuti a due passi dai bambini

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Dal 2011 i genitori denunciano una situazione insostenibile per i loro figli

L’incendio del Tmb Salario (il sito di trattamento meccanico biologico dei rifiuti di Roma Nord, in via Salaria 981) avrà ripercussioni sulla vita di tutti i cittadini romani che vivono in quel quadrante della capitale. Il forte odore di bruciato svanirà nei prossimi giorni (o settimane), ma il danno ambientale prodotto dal vasto rogo scoppiato intorno alle 4.20 di questa mattina avvelenerà l’aria e i terreni di quella zona. E, a due passi dall’impianto di stoccaggio e smaltimento rifiuti c’è anche un asilo, dove i più piccoli trascorrono buona parte delle loro giornate.



Molti residenti, da anni, denunciano i miasmi che hanno invaso la zona dal 2011, data in cui è stato inaugurato il Tmb Salario, sottolineando il fatto che a meno di 100 metri (58, per l’esattezza) dall’impianto dell’Ama si trovi un asilo. Moltissime mamme e papà hanno denunciato la situazione facendo anche una raccolta firme arrivata a oltre 1300 consensi. Parlavano di forte puzza, obbligo a rimanere chiusi in casa con le finestre sigillate per non far respirare ai loro bambini quell’aria avvelenata. Una situazione che è degenerata nel corso degli ultimi anni, con i cattivi odori che «abbracciano» quel quadrante di Roma Nord dalla mattina alla sera.

L’Ama ha sempre negato le sue responsabilità per i Miasmi

«I Tmb puzzano? Ma siamo sicuri che sia colpa dei nostri impianti e non di quelli di qualcun altro?». Musica e parole di Lorenzo Bagnacani, presidente e amministratore delegato di Ama srl, pronunciate lo scorso 4 ottobre a poche ore dalla manifestazione dei cittadini che chiedevano la chiusura del Tmb Salario per tutelare la loro salute e quella dei loro bambini. Nel giugno scorso la Procura di Roma, dopo le segnalazioni dei residenti, ha aperto un’inchiesta contro ignoti, ma (per ora) nulla è stato fatto.



L’asilo a 58 metri dal Tmb Salario

Per la salute dei bambini, molti genitori hanno manifestato, raccogliendo l’appoggio – solamente formale e a parole – delle istituzioni. Ma ormai il danno è fatto, ma negli anni – dal 2011, anno in cui è stato aperto il Tmb Salario – gli abitanti della zona avevano denunciato il fatto che l’impianto sia stato costruito nel bel mezzo di un centro abitato. Manifestazioni che hanno portato a poco. Il Municipio III della Capitale aveva promesso, con un verbale di Giunta datato 21 novembre 2017 si aver avviato un’indagine interna dopo le denunce dei cittadini, promettendo di provvedere – seppure dovendo seguire tutte le pratiche burocratiche – alla chiusura dell’impianto entro il 2019. Ma, oramai, il fattaccio è avvenuto.

(foto di copertina da Google Maps)