La Soprintendenza dice che la spiaggia Tiberis voluta dalla Raggi va smantellata

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Non avrebbe rispettato l'iter per le zone sottoposte a tutela

Era stata salutata come un successo della giunta di Virginia Raggi a Roma, si sta trasformando in un boomerang su più fronti. Dopo la polemica per Zorro, l’uomo di etnia Rom che – di fatto – rappresenta il ‘custode’ non ufficiale di Tiberis, la spiaggia sul Tevere inaugurata nella Capitale  il 4 agosto 2018, arriva anche la lettera riservata della Soprintendenza ai Beni Culturali indirizzata al Campidoglio.



Tiberis, la lettera della Soprintendenza alla Raggi

Ne parla questa mattina Il Messaggero, che ha avuto modo di consultare il documento. La zona di Ponte Marconi, infatti, sarebbe sottoposta a vincolo paesaggistico. Un vincolo che, a quanto pare, non sarebbe stato rispettato dal Comune di Roma che, ora, è chiamato a ripristinare lo stato dei luoghi. Una sorta di abusivismo, insomma.

Il nodo sta tutto nella definizione dell’area dove, attualmente, sorgono gli impianti ‘balneari’ sul fiume Tevere, con tanto di sdraio, ombrelloni, cabine in plastica e altre chicche per permettere ai turisti o ai cittadini di prendere il sole in città, una sorta di pallida imitazione delle spiagge sulla Senna a Parigi. Essendo di proprietà demaniale e sottoposta a vincoli, il Comune di Roma avrebbe dovuto consultare proprio la Soprintendenza prima di avviare i lavori.



Cosa c’è che non va nella spiaggia Tiberis

Così, però, non è stato. A essere messo sotto accusa è stato lo sradicamento della vegetazione, senza distinzione alcuna tra ciò che poteva essere rimosso e ciò che non poteva, l’alterazione dello stato dei luoghi, con la messa a terra di una sorta di ghiaia grigiastra che non rispetta la conformazione morfologica dell’area, l’utilizzo eccessivo di plastica per la realizzazione degli impianti, non conforme ai vincoli di Ponte Marconi. Inoltre, le banchine novecentesche del Tevere – che presentano più di qualche problema strutturale – non hanno subito alcun intervento di messa in sicurezza o di restauro.

Per questo motivo, dunque, la Soprintendenza ha chiesto alla sindaca Raggi di smantellare Tiberis, con buona pace dei pochi fruitori dell’impianto. Un’opera nata male che può finire ancora peggio.



FOTO: ANSA/CLAUDIO PERI