«Riesci a vedermi?» sono queste le drammatiche, ultime parole nel corso della telefonata della studentessa suicida nel giorno della laurea. Era già sul tetto della facoltà di Scienze Naturali a Napoli, nel polo di Monte Sant’Angelo. Stava rivolgendo queste frasi al suo ragazzo che l’aspettava, per festeggiare insieme a lei, con un mazzo di fiori in mano.
La chiamata aveva inizialmente un altro scopo. Il ragazzo, insieme ai familiari della giovane di 26 anni originaria di Isernia, voleva chiederle informazioni sull’aula in cui si sarebbe tenuta la discussione. Una discussione, però, che non sarebbe mai avvenuta, dal momento che la ragazza non figurava nell’elenco delle laureande di quel giorno.
Per questo motivo, la giovane si era allontanata dai parenti che – preoccupati – avevano cercato di mettersi in contatto con lei. Il compito è stato affidato al ragazzo che le aveva richiesto le informazioni necessarie per raggiungere l’aula. Il tono della conversazione – secondo quanto riportato da alcuni testimoni – era via via cambiato. La ragazza ha iniziato a ringraziarlo ripetutamente, per poi fargli la domanda «riesci a vedermi?». Una sorta di saluto finale, poi la tragedia, poco dopo le ore 15, sotto lo sguardo di tutta la famiglia che era arrivata in facoltà per festeggiare insieme a lei.
Oggi, le attività dell’università di Napoli sono state sospese, come aveva richiesto giustamente anche il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli. Era previsto anche l’incontro con alcuni giocatori del Napoli (tra cui Marek Hamsik) che tuttavia è stato rinviato. L’ateneo ha scelto di vivere questa giornata in silenzio e nel lutto. Come era necessario fare.