Il business delle auto italiane con targa bulgara

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Sono sempre di più gli italiani che possiedono un'auto con targa bulgara per sfuggire alle tasse ed al caro assicurazione in modo totalmente legale, con le forze dell'ordine che possono intervenire solo quando sono stati usati dei prestanomi nella compravendita del veicolo che può essere intestato ad srl locali o ottenuto in noleggio

Negli ultimi anni si sta assistendo, specie in nord Italia, ad un aumento esponenziale di automobili con targa bulgara. Il fenomeno sta assumendo connotati preoccupanti in quel di Milano, dove ormai non manca mani una macchina con una targa di quel Paese, liberamente circolante nelle strade cittadine. Il fenomeno ha destato la curiosità dei cittadini e delle forze dell’ordine che stanno indagando su quella che viene ritenuta un’evasione fiscale in piena regola.



IL BOOM DELLE TARGHE BULGARE – Spesso capita di vedere specie in nord Italia vetture con targa bulgara. se all’inizio si poteva pensare ad un percorso migratorio imponente da due regioni della Bulgaria, con il passare dei mesi è apparso evidente che la presenza sempre più cospicua di tali targhe doveva spiegare un qualcosa di più. E si moltiplicano i casi di cronaca relativi ad auto con targa bulgara coinvolte in atti di evasione. Come ci ha ricordato La Stampa lo scorso 31 dicembre, ci ha parlato della scoperta da parte della Guardia di Finanza di un’Alfa 166 immatricolata in Bulgaria da una famiglia di macedoni residente a Tortona.



GLI ULTIMI CASI – La vettura era stata immatricolata in quel Paese per evadere le tasse e sfuggire alle multe ma il proprietario è stato poi denunciato dai carabinieri di Solero per concorso in truffa ai danni dello Stato. La macchina risultava esportata con tanto di radiazione dai registri del Pra ma di fatto era rimasta circolante in Italia ed era stata re-immatricolata in Bulgaria a nome di uno dei possessori. Un altro caso risalente a marzo è stato invece riportato dal Secolo XIX che ci parla delle denunce ai danni d’imprenditori possessori di Suv ed Audi immatricolati in Bulgaria per scamparla dal bollo auto e dall’assicurazione di massimo 100 euro. In questo caso le vetture venivano intestate a dei prestanome che al costo di 500 euro fornivano dati e nominativi da mettere sulle carte di circolazione.

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UNA PRATICA LEGALE – Lo scopo è appunto quello di risparmiare, appoggiandosi a contatti locali a dir poco compiacenti che procuravano prestanome in villaggi remoti ai quali intestare la vettura. Questi due casi dimostrano però quanto sia potenzialmente importante il sottobosco nel quale si opera per ottenere una targa bulgara. Ricordiamo che l’operazione, se fatta bene, risulta assolutamente legale. Immatricolare la propria auto in Bulgaria può rappresentare una fatica burocratica del tutto sopportabile, se paragonata ai risparmi in termini di manutenzione amministrativa, ovvero bollo ed assicurazione.



L’ASSICURAZIONE BULGARA VALE IN ITALIA – Come riporta Polizia Locale.com, ogni veicolo circolante in Italia dev’essere assicurato. Il problema sta nel verificare la validità della polizza in caso di auto con targa estera. Dato per pacifico che ogni vettura deve mostrare un tagliando, nel caso di vetture immatricolate in Bulgaria ed assicurate in questo Paese, è prevista la copertura automatica. Tutto merito dell’accordo di non controllo della copertura assicurativa, identificata nella Convenzione Multilaterale di Garanzia, firmata a Madrid il 15 marzo 1991. Ciò significa che la polizia non controlla la copertura assicurativa di auto immatricolate nei seguenti Paesi:

Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Andorra, Croazia, Svizzera, Isole Faroe, Principato di Monaco, Gibilterra, Isola di Man, Isole della Manica, Ceuta e Melilla, Liechtenstein.

Ciò significa che in caso di sinistro la polizia non controlla l’assicurazione a meno che non venga presentata dal conducente e trasmette una relazione su un modulo specifico all’Ufficio Centrale Italiano sito a Milano, sul cui sito sono specificate tutte le compagnie di assicurazione bulgare riconosciute sul nostro territorio.

I METODI – Ciò significa quindi che un’auto immatricolata in Bulgaria con assicurazione bulgara può circolare liberamente in Italia. Ma c’è ancora qualcosa in più da scoprire. Italiadallestero ci propone i contenuti di un’inchiesta condotta dal giornale bulgaro 24tchassa che ci ricorda che secondo la legge di Roma, un veicolo immatricolato all’estero ha un anno di tempo per regolarizzare la sua posizione in Italia pena un’ammenda che va dagli 80 ai 318 euro. Ma questo limite è facilmente aggirabile grazie all’uso di prestanome o attraverso il coinvolgimento di società di comodo o di leasing attraverso le quali è possibile far figurare un bulgaro come proprietario dell’auto ed il gioco è fatto.

I SUGGERIMENTI – A questo punto proviamo a vedere come si può fare per cambiare la targa del proprio veicolo. Su Internet le informazioni abbondano, così come i suggerimenti e gli avvertimenti. Ad esempio, sul forum Bulgaria – Italia sono molte le informazioni sul tema. Se si ha a disposizione una persona cittadina bulgara, ci si reca da un notaio e gli si vende l’auto. Questa viene reimmatricolata ed il nuovo proprietario emette una delega che consente la guida al vecchio. Le targhe ed il libretto vengono poi consegnate alla motorizzazione locale che trasmetterà la radiazione al Pra, oppure prima si provvede a radiare la macchina in Italia per poi portarla in Bulgaria, magari a bordo di un camion.

automoto.it

IL RUOLO DEL PRESTANOME – Se invece non si ha a disposizione nessuno, si può aprire una Srl bulgara al prezzo di 180 euro l’anno sulla quale poi viene intestata la macchina. Questo meccanismo appare però abbastanza complesso e forse, in una certa ottica, è più opportuno avvalersi di una persona fisica in quanto sul libretto bulgaro, a differenza di quanto avviene in Italia, non è specificato il vecchio proprietario. Una volta ottenuta la macchina con targa bulgara e l’assicurazione, si compra una vignetta settimanale per circolare sulle strade locali per poi andare via. In realtà ci sarebbe l’ultimo impiccio, ovvero quello di dover tornare in Bulgaria una volta l’anno per la revisione obbligatoria.

IL RUOLO DELLE AGENZIE – Il meccanismo, per quanto contorto, funziona. Il problema è dato dal fatto che formalmente non c’è evasione perché si pagano le tasse allo stato bulgaro, ma sostanzialmente si tratta d’evasione perché la vettura viene usata in Italia da persone italiane. E se qualcuno non ha poi tutta questa voglia di prodursi da solo nella conversione delle targhe o non ha amici disposti a fargli da prestanome, su Internet esistono agenzie che per poche centinaia di euro promettono di cambiarvi la targa garantendovi la massima sicurezza, anche perché un’eventuale sanzione avrebbe carattere amministrativo e potrebbe essere riscontrata solo in caso di fermo da parte delle forze dell’ordine.

I COSTI IRRISORI – Un esempio è dato da Laywers Bulgaria che già dal suo sito spiega in modo chiaro e semplice qual è il procedimento da seguire. In Bulgaria non esistono tasse di circolazione e l’unico conto da pagare è relativo alla registrazione al Comune per una cifra compresa tra i 50 ed il 150 lev l’anno, pari quindi a 25 e 75 euro. Poi c’è da fare la revisione obbligatoria, al costo di 18 euro. L’assicurazione Rc Auto costa mediamente tra i 61 ed i 122 euro l’anno e sono valide in tutta Europa. Inoltre garantiscono per i danni provocati da terzi sfruttando il fatto che l’assicurazione è legata alla vettura e non al guidatore. Quindi chiunque può portare un’auto con targa bulgara. La condizione per i proprietari è quella di dichiarare un domicilio entro due mesi dall’acquisto.

LA MOSSA DELLA SRL – Viene suggerito di creare una società o di avvalersi di prestanome. Nel primo caso, l’assicurazione sarà intestata alla società e l’unico impegno è quello di andare in Bulgaria una volta l’anno per la revisione. Ed infine ecco il tariffario: 430 euro l’apertura di una Srl bulgara, 150 euro per registrare l’auto nel Paese. Targabulgaria è ancora più chiaro. In caso d’acquisto di un auto con Iva esposta, quindi non ancora assolta, si potrà gestire l’operazone attraverso una società il cui costo di mantenimento sarà di 180 euro l’anno risparmiando subito il 21 per cento sul valore del veicolo e successivamente l’80 per cento sulla gestione futura, senza dimenticare che è possibile radiare l’auto in Bulgaria in ogni momento senza neanche portarla lì ma solo spedendo le targhe.

UN RISPARMIO IN REGOLA – Su Facebook è presente poi una pagina dal titolo «immatricolazioni in Bulgaria» a rappresentazione di una struttura gestita da italiani che crea aziende con tanto di partita Iva e veicoli immatricolati. L’azienda, registrata alla Camera di Commercio di Ruse, in Bulgaria, offre servizi chiavi in mano perfettamente legali e nel rispetto della legge. Inoltre viene ricordato che, grazie alla mancata firma da parte della Bulgaria dell’accordo di Schengen, viene garantita la massima privacy, rafforzata dal fatto che non esistono accordi di polizia tra Italia e Bulgaria. . La Bulgaria infatti non ha firmato ne l’Accordo di Strasburgo in materia di scambio dei dati amministrativi ne quello in materia di notifiche transfrontalieri di atti amministrativi. Inoltre, tra la Bulgara e l’Italia, non è in vigore finora alcun accordo di Polizia.

LA VIA DEL NOLEGGIO – In questo caso la società di broker prevede la cessione del veicolo alla loro società che ppi provvederà alla creazione di un noleggio a lungo termine al costo annuale di 250 euro con regolare contratto e fatturazione, con la cifra che comprende tutti i costi previsti. Inoltre nel frattempo il veicolo viene rivenduto al proprietario con un regolare contratto di compravendita. Altrimenti la macchina viene intestata all’azienda che la noleggia a sua volta. E ricordiamo ancora che stiamo parlando di pratiche perfettamente legali, con la garanzia di professionisti del settore che mettono al riparo da brutte sorprese.

IL RISPARMIO EFFETTIVO – Ed a proposito di brutte sorprese. Questi operatori nella loro interezza sconsigliano di portare auto usate in Bulgaria perché il risparmio non sarebbe consono alla fatica fatta per ottenere le targhe. Inoltre in rete fioccano le offerte relative all’acquisto di auto con targa bulgara, ma in questo caso è opportuno capire come si sviluppa la transazione e se resta qualche traccia sul libretto. Infine facciamo due conti per capire quanto può valere questo business, secondo Targabulgara. Prendiamo come riferimento un’Audi A6 All Road ed una Bmw X6. Nel primo caso avremmo un risparmio quadriennale rispetto all’Italia di 5.700 euro mentre nel secondo si arriverebbe a 27.632 euro.

 

mentre per quanto riguarda l’acquisto di un’auto nuova, questi sono i vantaggi:

 

Ricordiamo che tutto questo è perfettamente legale. Probabilmente però qualcuno in Italia dovrebbe chiedersi come mai sono sempre di più i connazionali che scelgono di recarsi in Bulgaria per immatricolare l’auto contando su un risparmio importante avendo in cambio le stesse cose presenti nel Belpaese sfruttando le pieghe di legalità garantite dallo Stato stesso.