In Italia è arrivato Swimmy, l’Airbnb delle piscine private

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Un progetto nato in Francia e di grande successo anche in Spagna. Attraverso la piattaforma è possibile affittare la propria piscina

Il prossimo 15 maggio, secondo le indicazioni arrivate dal governo, gli italiani potranno tornare a frequentare le piscine (quelle pubbliche e quelle all’interno dei centri sportivi). Per via delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, infatti, la possibilità di farsi una nuotata in determinati impianti era consentita solamente agli atleti che praticano discipline di “interesse nazionale” in forma agonistica. Dalla metà del prossimo mese, però, tutti potranno tornare a muovere braccia e gambe in acqua seppur rispettando i principi sanitari del distanziamento sociale. Ma, in attesa del ritorno a una parvenza di normalità, in Italia è sbarcata una piattaforma che – in modo molto sintetico – può essere definita l’Airbnb delle piscine private. Parliamo di Swimmy, il portale nato in Francia e che ha ottenuto grandissimo successo anche in Spagna, in Germania e negli Stati Uniti.



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Le modalità di fruizione sono molto semplice. Basta collegarsi al sito di Swimmy (nella sua versione italiana) e selezionare la zona di riferimento. Il motore di ricerca del portale mostrerà tutti gli annunci inseriti dai privati cittadini che hanno deciso di mettere a disposizione (dietro compenso variabile) degli utenti la propria piscina privata. «Siamo felici di sbarcare in Italia – si legge in una nota firmata da Raphaëlle de Monteynard, la fondatrice della piattaforma online – e di permettere a tutti i proprietari di piscine di affittare facilmente le loro ammortizzando i costi di manutenzione e ai locatari (famiglie, coppie, amici) di trovare facilmente una piscina da godersi in tranquillità vicino casa».



Tutti coloro i quali sono in possesso di una piscina potranno – dunque – affittarla a coppie, famiglie e amici. Il tutto, ovviamente, deve essere gestito rispettando le normative vigenti in termini di sicurezza sanitaria visto il difficile momento pandemico che stiamo ancora vivendo. E non solo nel nostro Paese. Ai proprietari, infatti, è richiesto un intervento di sanificazione di tutte le superfici tra un affitto e l’altro, per rendere la permanenza più sicura anche a livello epidemiologico. Inoltre, come confermato da uno studio dell’Imperial College di Londra, il cloro utilizzato per mantenere disinfettata e sterile l’acqua di una piscina è in grado di disattivare il virus. Questo, ovviamente, non vuol dire che questi luoghi (seppur all’aperto) siano da considerare Covid-free, ma il rischio di contagio – almeno in acqua – si abbatte rispetto ad altre situazioni.

«Il sistema è già collaudato – spiega Marco Cesario, responsabile della comunicazione di Swimmy Italia, ai microfoni di Giornalettismo -. Nel giro di pochi giorni abbiamo riscontrato già un notevole interesse e abbiamo inserito i primi annunci. In particolare su Roma, Milano e Firenze, ma anche in molte altre città». A breve, oltre alla piattaforma online, sarà lanciata anche l’applicazione mobile per rendere più snelle le procedure e ancor più appetibile il “prodotto”.



«Ovviamente il tutto si basa sugli annunci, ma anche sulle segnalazioni degli utenti-clienti – ci ha detto Marco Cesario -. E il team di Swimmy è pronto anche a intervenire in caso di controversie tra locatore e locatario. Poi c’è il sistema del feedback, fondamentale come garanzia per chi decide o vuole decidere di procedere all’affitto di una piscina».

Swimmy, la piattaforma che ti consente di affittare una piscina privata

Come detto, le modalità di fruizione del servizio offerto da Swimmy sono molto semplici. Chi affitta inserisce il prezzo (a sua descrizione) per un’ora di utilizzo, ma anche per mezza giornata o per la giornata intera. Il resto è manutenzione, sanificazione e correttezza nel mantenere gli impegni indicati nell’annuncio pubblicato. E chi mette a disposizione la propria piscina usufruisce anche di un’assicurazione (Allianz) che «protegge in caso di danni/rotture/attrezzature rovinate. L’assicurazione inclusa corrisponde a una classica garanzia di responsabilità civile», come spiegato nelle FAQ.

Il prezzo è indicato dal proprietario. Come già accade per altri servizi simili – vedi Airbnb – che anche un costo di «commissione è applicata sia sull’inquilino (12%) sia sul proprietario (12%), IVA inclusa, e permette di finanziare l’assicurazione Allianz e il servizio clienti». Da regolamento, non è possibile accettare pagamenti in contanti – proprio per evitare trattative private al di fuori del portale – e perché le transizione devono essere dichiarate alle Agenzie delle Entrate.