Il pasticcio del link Teams per trasmettere in streaming l’udienza di Djokovic

Nella conversazione, inizialmente, ogni utente avrebbe potuto condividere materiali o lasciare microfono e video accesi

La notizia di questa mattina, dopo un’udienza fiume, è che Novak Djokovic ha vinto il suo ricorso contro la decisione dell’annullamento del suo visto per entrare in Australia: al momento, salvo l’esito di una eventuale nuova opposizione del governo, potrebbe disputare gli Australian Open. Il tennista numero uno al mondo aveva presentato una esenzione medica rispetto all’obbligo vaccinale contro il coronavirus per partecipare al torneo. Tuttavia, questa decisione aveva messo in allarme le autorità australiane che, pertanto, avevano impedito al tennista di sbarcare nel Paese, trattenendolo in una struttura dove, solitamente, sono collocate le persone con problemi al visto d’ingresso. Per questo l’udienza – che sarebbe dovuta iniziare a mezzanotte, ora italiana – era molto attesa, tanto da richiedere l’allestimento di una diretta streaming. Tuttavia, lo streaming Djokovic ha iniziato ad avere molti problemi nel corso delle otto ore che hanno separato l’orario inizialmente fissato per l’udienza e il verdetto finale emesso dal giudice Anthony Kelly.



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Streaming Djokovic, tutti i problemi che sono stati riscontrati

Lo streaming dell’udienza di Djokovic, inizialmente, era stato previsto attraverso la condivisione di un link di Microsoft Teams. Una scelta non propriamente felice, dal momento che le impostazioni di questa trasmissione consentivano ai partecipanti di tenere accesi microfoni e videocamere e di condividere dei materiali. Qualcuno, infatti, aveva già iniziato a trasmettere dei materiali pornografici o della musica folk ad altissimo volume. Osservando questo andazzo – e questo elemento è stato sicuramente tra i fattori che hanno ritardato l’iter dell’udienza di oggi -, il responsabile IT del tribunale che aveva avviato la trasmissione ha condiviso in breve tempo un ulteriore link per seguire lo streaming. Il pubblico è stato avvertito di questo trasferimento, ma in molti hanno continuato a utilizzare il link originario di Teams.



Sulla nuova piattaforma che ha ospitato lo streaming, poi, si sono registrati sovraccarichi tali da impedire a gran parte del pubblico di poter seguire con continuità l’udienza. Insomma, non proprio una grande figura per un evento planetario, dalla grande attenzione mediatica, che ha catalizzato l’attenzione di pubblico, di addetti ai lavori e di appassionati da tutto il mondo. Tanto più che l’udienza era attesa e i tempi per organizzare una diretta streaming in piena regola – senza, tra l’altro, affidarsi a piattaforme come Microsoft Teams – c’erano tutti. L’improvvisazione e la sottovalutazione della tecnologia, a volte, giocano davvero brutti scherzi. E si può scoprire che il rovescio non è solo un colpo che si può vedere sul terreno di gioco del tennis.

FOTO rielaborazione dello screenshot del giornalista Zac Crellin (account Twitter)