Cinque militari di ‘Strade Sicure’ sotto accusa per l’aggressione di un cameriere ghanese

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Il 29enne ha denunciato il pestaggio e gli insulti a Bologna. L'Esercito ha aperto un'inchiesta interna

Un uomo originario del Ghana ha denunciato alla polizia di Bologna l’aggressione a sfondo razzista subita la scorsa notte: botte, minacce e insulti riferiti al colore della sua pelle. Non si sarebbe trattato di un pestaggio perpetrato da alcuni gruppi nostalgici dell’estrema destra, ma di un sopruso portato avanti da cinque militari del progetto Strade Sicure, quei soldati che dovrebbero garantire sicurezza per le vie delle varie città italiane e bloccare proprio quel tipo di episodi. Sulla vicenda, dopo la denuncia del 29enne cameriere ghanese, l’Esercito ha avviato un’indagine interna.



«Vieni qui, negro di merda. Ti spacchiamo la testa con una bottiglia», sono e frasi razziste e violente che i cinque militari avrebbero gridato al cameriere di origini ghanesi in una delle vie che portano verso la stazione del Bologna. L’uomo ha raccontato che i soldati di Strade Sicure erano particolarmente alterati dall’uso di alcol e che lui non è stata la sola vittima delle loro attenzioni durante quella serata. Nel loro mirino, secondo quanto raccontato alla Polizia, anche molti altri stranieri che erano lì in zona. E non c’è stata solamente violenza verbale, ma anche fisica con tanto di pugni in faccia e sedie lanciate contro di lui. Andato in ospedale per farsi prestare le cure del caso, il 29enne – da anni in Italia e padre di tre figli – ha riportato una ferita all’occhio e qualche livido.

L’aggressione razzista dei militari di Strade Sicure a Bologna

«Erano ubriachi. Urlavano, bevevano e sfottevano i ragazzi di colore che passavano in quella zona – a raccontato il 29enne alla Polizia -. Se la sono presa con me che non li conoscevo neanche. È successo tutto in fretta: mi hanno offeso, detto ‘negro di merda’, mi hanno aggredito». Il tutto perché lui aveva chiesto di abbassare i toni. L’aggressione sarebbe avvenuta mentre lui stava rientrando all’interno della pizzeria nella quale lavora. Uno dei cinque militari di Strade Sicure lo avrebbe raggiunto con un pugno; un altro lanciandogli una sedia. Poi la chiamata alla Polizia e il suo racconto riportato da La Repubblica.



L’indagine della Polizia e dell’Esercito

Le forze dell’ordine indagano anche utilizzando le telecamere di sicurezza presenti nella zona, per capire di chi sia stata la responsabilità. Anche il ministero della Difesa ha avviato un’inchiesta interna per approfondire quanto successo a Bologna. Il dicastero di Elisabetta Trenta si è anche dissociato dagli insulti razzisti pronunciati dai soldati di Strade Sicure.

(foto di copertina: ANSA/GIORGIO BENVENUTI)