Mentre in Italia è tutto un attribuire l’appellativo di centro-destra alla coalizione che ha vinto le elezioni del 25 settembre (forse per la tendenza di esorcizzare e normalizzare alcune posizioni del primo partito, Fratelli d’Italia, proprio di fronte alla stampa internazionale), all’estero hanno delle idee molto precise sulla connotazione del nuovo governo che si appresta a guidare il Paese nei prossimi tempi. Anche le emittenti anglosassoni abbandonano il tradizionale carattere di obiettività per dare delle definizioni molto più schierate relativamente al successo di Giorgia Meloni: la CNN ha parlato del partito di destra più estrema «sin dai tempi di Mussolini», mentre il NY Times non ha risparmiato l’aggettivo post-fascista per parlare di Fratelli d’Italia.
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Anche in Francia si parla di estrema destra, mentre Libération sceglie di aprire l’analisi sul voto italiano con un’intervista in cui si dichiara – e si titola – che il nostro Paese non ha fatto abbastanza i conti con il suo passato fascista. Dunque, una visione molto chiara rispetto a quello che rappresenta, da oggi in poi, la vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni politiche del nostro Paese.
In Spagna, invece, si parla di ultraderecha sempre in riferimento a quello che può rappresentare l’ideologia politica di Fratelli d’Italia. Se a queste reazioni si abbinano anche le esternazioni che riguardano le istituzioni politiche europee, si capisce benissimo quale possa essere la temperie socio-culturale che sta circondando il day-after le elezioni italiane.