Luca Parnasi intercettato: «Questi sono figli di p… di Roma non frega niente a nessuno»

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Lo sfogo dell'imprenditore: «Dobbiamo dire noi come si fa»

Emergono nuove gravi affermazioni dalle intercettazioni effettuate nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta corruzione per la realizzazione del nuovo stadio della Roma. «Questi sono tutti figli di puttana alla fine! E pensano al loro culo politico, non pensano a Roma, non frega un cazzo nessuno, questa è la verità: di Roma non gliene frega un cazzo nessuno». Così si sfogava l’imprenditore oggi agli arresti Luca Parnasi, il costruttore che avrebbe dovuto realizzare il nuovo impianto sportivo a tor di Valle, con i suoi collaboratori. Era precisamente il 4 marzo del 2017 e lamentava il fatto che il progetto segnava una battuta d’arresto a causa della valutazione di impatto ambientale negativa. Poi concludeva: «Dobbiamo dire noi come si fanno le cose non farcelo dire».



 

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Luca Parnasi intercettato: «Questi sono figli di p… dello stadio non frega niente a nessuno»

Parnasi era su tutte le furie. Nelle carte allegate all’ordinanza si legge: «Parnasi si lamenta del fatto che i tempi sono troppo lunghi». «Ci ho messo 26 milioni e mi rode il culo e così rischiamo che Pallotta va via – dice intercettato – noi dobbiamo dire a Comune e Regione cosa devono fare…, cercando di comprimere il più possibile i tempi». «Dobbiamo dire noi come si fanno le cose non farcele dire da Lanzalone… persone che non hanno mai fatto una convenzione a Roma o Civita che fa il politico sulla pelle nostra», continua nel suo sfogo intercettato Parnasi. «Definiamo i tempi noi e gli diciamo si deve fare così perché sennò siamo morti… dobbiamo invertire la marcia, quello che è successo ieri è grave… per questo mi sono mangiato Luca Bergamo e dobbiamo dire: signori si fa così ma il tono deve essere fermo e irremovibile». Bergamo è il vicesindaco di Roma.



(Foto di copertina di Luca Parnasi da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / LUCIANO ROSSI / AS ROMA)