Il populismo di Salvini sullo spread è la tomba dell’economia italiana

Categorie: Editoriale

Le promesse alla piazza per mostrare i muscoli alla UE non va di pari passo con le reazioni dei mercati. E a pagare per le sue dichiarazioni sono i cittadini italiani

Prometti, mostra i muscoli e poi spera che tutti si dimentichino di ciò che hai fatto. La tattica populista di Matteo Salvini è riuscita a portare la Lega ai vertici delle preferenze degli elettori italiani, superando – secondo i sondaggi e i risultati di molti voti locali – il 30%. In molti pendono dalle sue labbra per il suo modo affabulante di raccontare la sua realtà che, però, fa a cazzotti con la vita reale. L’ultimi esempio è la ‘sparata’ sulla volontà di vincere in Europa per consentire all’Italia di portare il rapporto deficit/pil al 3%. Oltre l’infinito e oltre, dunque. Ovviamente, ed è cosa nota, questo non potrà esser fatto nemmeno se la Lega riuscisse a ottenere tutti e 76 seggi alle prossime elezioni Europee, ma nel frattempo l’economia soffre e lo spread aumenta. Non per un piagnisteo dei mercati, ma perché è la diretta conseguenza di dichiarazioni avventate che pongono i mercati in una posizione di difesa. E a pagare questo populismo sono e saranno «prima gli italiani».



«Con tutto il rispetto per lo spread, viene prima il lavoro, prima vengono gli italiani. E se per ridare il lavoro agli italiani bisogna ridiscutere vincoli europei che non funzionano è mio dovere farlo», ha scritto poco fa su Twitter Matteo Salvini. Amenità. In un anno di governo gialloverde, poco rispetto all’infinito e molto rispetto alle scadenze elettorali, l’Italia si è trovata a lungo in recessione e ora è in stagnazione. Due paroloni da burocrati che, però, non hanno alcuna valenza positiva. Anzi. Ed ecco che, sottovalutando la spinta dei mercati – che volenti o nolenti guidano gli andamenti economici di tutti i Paesi e non solamente dell’Italia – arrivano queste nuove dichiarazioni sullo spread.

Salvini e il suo populismo sullo spread. Chi lo pagherà? Prima gli italiani

E Salvini il populista sa di sbagliare, ma sacrifica i sacrifici (perdonate la ripetizione) degli italiani per ottenere un pugno di voti in più. Come oramai sanno quasi tutti, anche i non esperti in economia, il riflesso dello spread sui portafogli italiani è immediato e non riguarda solamente il futuro. Più sale il differenziale tra btp italiani e bund tedeschi, maggiori saranno gli aumenti per chi ha un mutuo a tasso variabile. Ed è questo il caso più emblematico di come il populismo salviniano sia un virus che danneggia l’economia, il presente e il futuro del Paese.



Ogni dichiarazione è un chiodo sulla bara dell’economia

Salvini, poi, non basta. Lo spread è sopra i 230 punti base da quasi un anno – guarda caso cifra che va di pari passo con la vita di questo governo fatto di promesse, mantenute solamente in pochi casi e a un prezzo che ancora non è ben chiaro -. Da ieri è tornato a volare superando persino i 290 punti, puntando dritto verso i 300. E il premier Giuseppe Conte ‘giustifica’ tutto ciò riducendolo a un normale effetto – il suo nome più adatto è danno collaterale – della contesa elettorale tra Lega e Movimento 5 Stelle. Il Presidente del Consiglio riesce ad avere torto anche quando ha ragione: i motivi della crescita del differenziale tra btp e bund è esattamente quello, ma lui si lascia accompagnare dal ritmo cadenzato delle onde emotive dei due partiti alla guida del Paese che litigano e parlano facendo finta di fare l’interesse dei cittadini. Solo per qualche voto in più. E noi cittadini italiani paghiamo ogni giorno, con i nostri soldi, questo populismo che tanto ha fatto innamorare.

(foto di copertina: da profilo Twitter di Matteo Salvini)