Venezia 75, Vox Lux: Natalie Portman e il cast in conferenza stampa

Categorie: Mass Media

Vox Lux, il nuovo film di Brady Corbet con Natalie Portman, è stato presentato oggi in conferenza stampa a Venezia 75. 
Natalie Portman è protagonista di un nuovo dramma, ma con un importante parte musicale, in concorso a Venezia 75 proiettato oggi in anteprima mondiale. Vox Lux, diretto da Brady Corbet, vede nel cast anche Jude Law, Stacy Martin, Jennifer Ehle e Raffey Cassidy piacevolissima sorpresa in un doppio ruolo. Ecco cosa ha detto il regista e il cast nella conferenza stampa ufficiale.

Vox Lux | Il regista e le attrici in conferenza stampa a Venezia 75



Venezia 75 – Vox Lux | Sia fondamentale per il film

Cosa pensava della musica della tua cantante prima di girare Vox Lux? Com’è stato fare questo personaggio?

NATALIE PORTMAN: “Mi è piaciuto moltissimo fare questo personaggio, era scritto in modo così bello. La possibilità di recitare una pop star era un sogno. Cantare la musica di questa cantante è importante, Sia ha anche una passione per il ballo e la trovo davvero fantastica era bellissimo recitarlo. Il cigno nero era un film completamente diverso su ogni aspetto, qui abbiamo un ambiente molto libero creato da Brady.”



Perché Sia era la cantante giusta per Vox Lux?

BRADY CORBET: “Abbiamo avuto diritti per tanti artisti, lei è molto prolifica come autrice e non avrei potuto effettivamente pensare ad un altro collaboratore perché questo personaggio è un’algama di un personaggio reale. Lei ha scritto per una pop star musiche così diverse e collimava con il mio personaggio.”



Vox Lux ha un messaggio contro la politica delle armi in USA?

BRADY CORBET: “Non ha un messaggio, è un pezzo con un ritratto della nostra società. È uno spettacolo che creiamo tra le due cose, secondo me è davvero incredibile. Quando ho detto che la sceneggiatura era una riflessione su un momento in cui viviamo, ma è un pezzo d’arte. Spero che la gente però riconosca quello che sta dicendo perché fa vedere problemi da affrontare.”

Brady Corbet regista di Vox Lux

Hai vinto l’Oscar e sei anche una star del Cinema, è diverso vivere questa popolarità rispetto a quella della cantante? Il suo modo di fare la rende un mostro?

NATALIE PORTMAN: “C’è una grande differenza nel sistema che si crea intorno a una pop star e un altro tipo di Star. Si ha una famiglia che può diventare molto corrotta per via di questo mix di vita e commercio, questo è un pericolo. Questo è molto diverso rispetto alla nostra vita come star del cinema, noi abbiamo determinati progetti mentre la cantante è sempre in giro. Non è un mostro.”
BRADY CORBET: “Il personaggio soffre della PTSD, ha una sindrome post traumatica e non è un mostro. Il film tratta il fatto che il 20esimo secolo è stato marcato dal male e sarà così anche il 21esimo. I temi del personaggio sono collegati con il suo tempo.”

Continua nella pagina seguente la conferenza stampa di Vox Lux…

Venezia 75 – Vox Lux | La perdita dell’innocenza


Il tema della perdita dell’innocenza è personale ma anche del paese, quanto avete scoperto di voi con il vostro personaggio in Vox Lux?

NATALIE PORTMAN: “Si, effettivamente la sua domanda è astuta, c’è questo tema. Non abbiamo fatto tanto lavoro insieme perché lei è una persona completamente diversa dopo 15 anni e dovrebbe anche esserlo nell’aspetto. Era incredibile vedere cosa ha fatto Raffey con il personaggio ed era molto diverso. Non amo confrontarmi con i miei personaggi perché questo lavoro ti regala la gioia di esplorare altro.”
RAFFEY CASSIDY: “Il giorno dell’incidente è quello in cui ha perso l’innocenza, è molto diverso rispetto a dopo perché pensa che la gente stia cercando di togliere da lei la personalità. Comunque va insieme alla sorella, però è giovane e lei più grande.”

Lei è israeliana, come mai ha deciso di fare Vox Lux pieno di una sensazione di terrore?

NATALIE PORTMAN: “Mi interessa la psicologia della violenza sulle persone, mi interessa venendo da un paese dove da sempre la affrontiamo. Ma anche negli Stati Uniti abbiamo un’esperienza regolare quasi da guerra civile. Abbiamo un impatto psicologico molto forte anche per noi perché piccolo atto di violenza creano un tormento più grande.”

Natalie Portman in conferenza stampa per Vox Lux

Brady, il trauma del personaggio di Natalie diventa un trauma collettivo alla fine di Vox Lux?

BRADY CORBET: “Ho fatto del mio meglio per creare un film che fosse una cronaca di Quanto ha definito il 20esimo secolo. Ho spiegato tutto nel film, quindi non cercavo di essere didattico o pedagogico. Doveva essere una storia, una riflessione di quello che abbiamo passato negli ultimi 20 anni. Sono stato pieni di ansia e viviamo in un’epoca di ansia.

Quale ruolo e stato più difficile tra i due che hai interpretato in Vox Lux? La mamma bambina o la figlia?

RAFFEY CASSIDY: Quando ho letto per la prima volta lo script e ho parlato con Brady dei due personaggi molto diversi ho sentito il suo entusiasmo e li ho voluti fortemente fare. Ho pensato fosse bello crearli. Ho sempre pensato al film come a un ritratto storico, non come a un documentario. La storia è molto recente perché finisce nel 2017, si capisce che non è un film realistico ma una favola e ho voluto definire il modo.”

Mi è sembrata una connessione tra infanzia del leader e questo film?

BRADY CORBET: “Si sicuramente parliamo di un fascismo più evoluto, sono in qualche modo collegati per ragioni strutturali. Entrambi sono racconti che definiscono un’epoca”. Ho letto una sua dichiarazione dei giornalisti, il modo in cui vengono rappresentati. Brady: il personaggio si sente aggredito, ha dei punti di vista validi anche se ha torto in realtà. La cosa fondamentale non è quando il personaggio dice che i giornalisti non hanno Nulla di cui essere orgogliosi perché io non lo penso. Quando dice che ha ragione è Un modo di consolarsi per trovare conforto nella menzogna. Il personaggio ha momenti alla Trump.”

Stacey Martin protagonista in Vox Lux

 Lei deve accudire Natalie, quanto è difficile sopportare i capricci di una star e qual è la dote fondamentale per farlo?

STACEY MARTIN: “Era tutto definito nella sceneggiatura, in ospedale si dona alla sorella e questo definisce tutto il suo comportamento. Deve essere il suo punto di riferimento. Io non ho una famiglia e ho dovuto scoprirlo attraverso il film, è una questione di impegno e amore e viene dal suo animo”.

Il 1999 fu l’anno della strage della Columbine, lei era ragazzo come l’aveva vissuta? La dedica a Jonathan Demme al termine di Vox Lux va al di là del lato artistico?

BRADY CORBET: “Io sono cresciuto in Colorado, vivevo li quando è successo quindi è stato un evento di grande impatto che mi ha segnato. Ho deciso di non parlare di Colombine per non sfruttare una tragedia così specifica. La dedica è perché l’ho conosciuto negli ultimi anni della sua vita e me l’ha cambiata, è una pessima che si è presa cura del mio film e mi ha molto commosso. Mi è dispiaciuto quando è morto, a lui sarebbe piaciuto molto questo film.

Raffey Cassidy è una grande sorpresa in Vox Lux

Come vi siete preparate e come vi ha guidate il regista?

STACEY MARTIN: “Io ho letto la sceneggiatura e abbiamo Parlato molto con Brady. Ci siamo anche fatti sorprendere dai fatti”
NATALIE PORTMAN: “Ho guardato tanti documentari sul pop, non li cito perché non è una pop star specifica. Ho appreso però tanti dettagli utili. Il coaching del ballo è stato coreografato da mio marito. La musica mi ha un po’ intimorito all’inizio”
RAFFEY CASSIDY: “Ho letto i personaggi con Brady, poi ho cercato di creare una connessione d un buon rapporto con Natalie. Stacey. È stato fondamentale, poi anche sul set durante le riprese”

Può dirci qualcosa sulle scelte formali di Vox Lux,  come ad esempio il girarlo 35mm?

BRADY CORBET: “Mi sento fortunato perché questo è il mezzo che ho sempre utilizzato ed è un’opzione per i giovani cineasti. Credo sia un peccato rimuoverlo, questo film parla della rivoluzione digitale ma non la usa. Lo avete visto e spero che continuerà ad essere proiettato così”.

Parlando di musical è stato influenzato da qualcosa per Vox Lux?

BRADY CORBET: L’ho affrontato più come un dramma, anche se abbiamo preparato per un anno la colonna sonora. Dovevamo parlare e valutare tanti aspetti. I film musicali non so che ruolo potranno avere, mi è piacciono ma io ho fatto un film drammatico

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