Venezia 75: Guillermo del Toro: “Cuaron? Io presidente e non dittatore”

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Il concorso di Venezia 75 apre oggi e ha appena avuto luogo la conferenza stampa con i Presidenti delle Giurie: ecco che cosa hanno detto.
Inizia oggi il concorso di Venezia 75, che si estenderà fino all’8 settembre. Presidente della giuria del concorso quest’anno è Guillermo Del Toro, Leone D’Oro alla regia dello scorso anno, poi premio Oscar e Golden Globe. Lui e altri membri della giuria (tra i quali Taika Waititi e Naomi Watts) hanno preso parte alla conferenza stampa: ecco le domande e le risposte.



Venezia 75 | La conferenza stampa

Lei è un cinefilo, cosa si aspetta dal festival?

GUILLERMO DEL TORO a Venezia 75: “Spero di scoprire, ma il fatto di essere un giurato rinnova il mio patto con il cinema che va al di là dell’aspetto commerciale. È qualcosa di intimo, ristabilisce un rapporto personale, è un’esperienza unica perché sai di cambiare la vita di qualcuno”.



Ci sono state molte controversie su Netflix, come presidente della giuria mi chiedo quale sia il suo rapporto?

GUILLERMO DEL TORO a Venezia 75: “I film son come un rettangolo, tutto quello che è fuori non ci importa. Noi valutiamo soltanto l’interno del rettangolo con la vita che esiste nel cinema”.



Venezia 75 | Guillermo Del Toro riceveva il Leone D’Oro l’anno scorso

Ritenete che i festival cinematografici abbiano una responsabilità verso il pubblico, non pensate che debba essere valutato più approfonditamente la scelta di un regista?

PAOLO BARATTA a Venezia 75: “Come sapete la nostra è una mostra perché è gestita dalla Biennale che prevede diversi settori. Se c’è un’istituzione che esamina la performance questa debba essere valutata per quello che è. C’è stato chiesto di dare più dati ci ha fatto scoprire che abbiamo sempre dato tante informazioni. Se guardate il catalogo vedete la lista di tutte le commissioni e i lavoratori della mostra. Abbiamo scoperto che i film di registi donne sono il 21%, molto poche. Spero che questi siano dati che verranno svelati da altri festival. Per quanto riguarda il sospetto verso il Festival io sono pronto a fare qualsiasi informazione perché sono aperto e trasparente. Ammettiamo che esiste un problema, ma riguarda i giovani in generale ed è in tutti i settori della Biennale. Noi riteniamo e sentiamo che in tutti questi settori dobbiamo fare qualcosa per migliorare la qualità di tutte le iniziative per le generazioni più giovani aiutandoli a creare le loro opere d’arte. Lo abbiamo fatto con Biennale College”.
GUILLERMO DEL TORO a Venezia 75: “Credo che l’obiettivo sia quello di raggiungere il 50 e 50 di donne entro pochi anni. La questione non è creare delle quote, ma capire a fondo la questione e dire le cose con il loro nome. Per molti secoli non è stato così, ma ora è un problema vero da risolvere. Io sto producendo cinque film e in tre ci sono donne registe. Bisogna far sì che questa sia una necessità e non un gesto”.

Come vi sentite a fare i giudici? Sei passata da essere giudicata a giudicare.

TAIKA WAITITI a Venezia 75: “mi piace giudicare, un ruolo che mi da linfa vitale”
NAOMI WATTS a Venezia 75: “Innanzitutto ho paura del giudizio e paura di giudicare, sono molto onorata di essere parte di questa esperienza e dover sottostare alla disciplina della giuria. È un’opportunità che non ho mai avuto prima ed è un’occasione unica. È un’esperienza unica che cambierà la mia vita. Il potere del cinema ci consente di far sentire voci diverse da culture diverse”.

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Venezia 75 | La conferenza stampa

Venezia 75 | La regista danese Susanne Bier presiede il concorso Venice Virtual Reality

Una domanda per la selezione VR, Susane Bier qual è la sua opinione sul rapporto con il cinema oggi?

SUSAN BIER a Venezia 75: “Mi sto rivolgendo questa domanda da oggi, per questo sono onorata di essere in questa giuria. Forse se mi farete questa domanda alla fine del festival potrei avere più risposte, in questo momento le domande sono la cosa più eccitante”.

Cosa è più importante la finestra con gli edifici bellissimi oppure la visione di quel che vediamo?

GUILLERMO DEL TORO a Venezia 75: “Credo che Venezia sia un luogo decisamente bello per vedere nuovi film e lanciare nuovi registi. Il Festival è un contenitore di storie e punti di vista, è un ecosistema di festival. Ogni festival porta un sapore diverso, alla fine dell’anno abbiamo una bellissima visione con le storie che meritano di essere raccontate”.

Negli ultimi tre anni due leoni d’oro per il cinema messicano, quest’anno due in gara. Che messaggio è?

ALBERTO BARBERA a Venezia 75: “Non conosco il cinema messicano, ma i film proposti per il concorso. I film buoni stanno aumentando e c’è un lavoro intenso per raffinare la qualità. Quest’anno ne abbiamo invitati due ma potevano essere di più. Non c’è dubbio che l’intero sud America sia la regione nel mondo in cui succedono più cose interessanti, anche in paesi privi di tradizione. Ci sono tanti giovani registi di talento, con il numero cresce anche la qualità dei film. Credo di poter dire che almeno per l’esperienza di quest’anno i paesi più interessanti sono Messico e Argentina”.
GUILLERMO DEL TORO a Venezia 75: “È bellissimo vedere gli artisti messicani crescere, più di 20 anni fa non avevamo tanto peso a livello mondiale. Ci sono nuove voci forti e potenti, un film che sto producendo è un lavoro interessante. Il fatto che ci siano dei cineasti nuovi è interessante, l’equilibrio di ora per i film è molto diverso”.

Sente una pressione extra perché in concorso c’è Alfonso Cuaron?

GUILLERMO DEL TORO a Venezia 75: “Non sono un dittatore della giuria, ma sono un presidente. È importante per me giudicare i film per quello che sono, è una questione di maturità. C’è un equilibrio con chi mi accompagna, Il paese non e interessante”.

Visto che il trademark del tuo cinema è lo humour? Come affronterai i film da festival?

TAIKA WAITITI a Venezia 75:“Domanda difficile, di solito i miei film sono controcorrente con un lato di commedia anche nelle tragedie. Sono il tarkosku delle commedie, di solito derivano da una base è da fondamenta artistica. Ho cercato di emulare lui e Malik. Credo farò un gran lavoro con i film deprimenti”.

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