The Handmaid’s Tale 2×03 – Recensione dell’episodio “Baggage” Attenzione Spoiler

Categorie: Mass Media

Recensione del terzo episodio della seconda stagione di The Handmaid’s Tale dal titolo “Baggage”, l’insieme dei problemi emotivi irrisolti
 
Il terzo episodio di The Handmaid’s tale 2 si intitola Baggage”, il bagaglio non fisico ma quello che riguarda l’insieme dei problemi emotivi irrisolti, che ognuno di noi possiede in base alle esperienze affrontate nella vita. June, dopo due mesi si trova ancora all’interno del Boston Glove, mentre cerca di trascorrere le sue giornate nel modo più normale possibile data la situazione.
La cosa più interessante è osservare come June cerca di ricostruire la storia dell’ascesa al potere di Gilead, usando come fonte d’ informazione proprio gli articoli di giornale; mettere insieme i pezzi non è facile, soprattutto quanto ti trovi davanti alla consapevolezza di non aver lottato abbastanza per evitare che tutto ciò accadesse, aprendo gli occhi quando era ormai troppo tardi

 
Chi invece ha sempre tenuto gli occhi aperti, quasi spalancati è la madre di JuneHolly (Cherry Jones) che viene introdotta in questo terzo episodio di The Handmaid’s Tale 2 attraverso i flashback. Holly è una femminista convinta, ha cercato per tutta la sua vita di insegnare alla figlia ad essere indipendente e a non accontentarsi, tanto da rimanere delusa dalle scelte lavorative e personali di June, (ricorda per certi versi, la madre di Meredith Grey in Grey’s Anatomy), ma che in fondo era cosciente di quello che stava accadendo
Per June è arrivato il momento di lasciare il Boston Glove per andare in un altro rifugio segreto ma durante il trasferimento il luogo d’arrivo non è più sicuro, mosso da un senso di pietà Omar, l’autista, decide di portarla a casa sua e qui, ci viene finalmente fornita la risposta ad una delle domande che i fan di The Handmaid’s Tale, per esattezza quelli che non hanno mai letto il romanzo:



Ci sono le coppie tradizionali all’interno di Gilead in The Handmaid’s Tale?

Continua a pagina due per scoprire la risposta a questa Domanda

Ci sono le coppie tradizionali all’interno di Gilead in The Handmaid’s Tale?

Si, ci sono e fanno parte di una classe sociale completamente diversa da quella dei comandanti, tanto che le mogli sono considerate donne a basso prezzo di uomini di poco conto, venendo chiamate Economogli. Queste famiglie vivono in degli appartamenti e sono tenute sotto stretta sorveglianza; sono a conoscenza del ruolo delle ancelle all’interno della società ma la frase che viene pronunciata dalla moglie di Omar:“Non so come si possa dare il proprio figlio a qualcun altro” fa pensare che non sappiano esattamente come funzionino le cose non sono al corrente che non si tratta di una scelta voluta

In questo episodio possiamo vedere anche la vita in Canada di Luke, Erin e soprattuto di Moira, che ora lavora al centro di accoglienza per i rifugiati, è il suo modo per combattere, il suo scopo per riuscire ad andare avanti. Ma in una scena si avvalorano sempre di più le parole di Zia Lydia, “Gilead è dentro di te”, non si è mai del tutto liberi. Ed è proprio per questo motivo che Moira durante un rapporto occasionale, dice di chiamarsi Ruby, il nome che le avevano dato quando la costringevano a prostituirsi. Ci sono cose che non puoi dimenticare, le sue esperienze l’hanno segnata in maniera indelebile
Tornando a June, la mattina seguente,  la famiglia “Tradizionale” deve recarsi in chiesa, e dopo lunghe ore di attesa June decide di prendere in mano la situazione, non vuole più trovarsi in balia degli altri, vuole decidere da sola il proprio destino. Destino che la porterà in una pista d’atterraggio dove un membro del MayDay la porterà in Canada dove finalmente potrà essere veramente libera. Ma niente va per il verso giusto, non appena il pilota sta per decollare, viene fermato dagli Occhi che lo uccidono, catturando June, che adesso dovrà affrontare le conseguenza della sua latitanza e da come abbiamo potuto vedere la scorsa settimana con l’ancella DiWyatt
 
Anche il terzo episodio di The Handmaid’s Tale 2 è carico di emozioni, di sofferenza, una sofferenza che non sempre può essere espressa, anzi spesso deve essere strozzata, come quando assistiamo ad un flashblack di June all’interno centro rosso, e tramite delle diapositive scopriamo che sua madre è stata mandata nelle Colonie. June è costretta a tenersi tutto dentro perchè piangere, urlare, vivere il proprio dolore non è consentito a Gilead
 
I nuovi episodi di The Handmaid’s Tale andranno in onda in America sul canale streaming Hulumentre in Italia saranno disponibili su Tim Vision il giorno dopo, doppiati in italiano
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