The Handmaid’s Tale 3×06: Finalmente vediamo Washington DC – Recensione

Categorie: Mass Media

Ecco la nostra recensione del sesto episodio della terza stagione di The Handmaid’s Tale dal titolo “Household”



Dopo il rilascio del quinto episodio di The Handmaid’s Tale 3 (qui la nostra recensione) avvenuto la settimana scorsa sulla piattaforma streaming Hulu, e in Italia su TimVision, arriva puntuale come un orologio svizzero (l’avete capita?) la nostra recensione del sesto episodio dal titolo Household”. In inglese la parola Household può assumere diversi significati a seconda dell’utilizzo. Il contesto tuttavia, rimane sempre in ambito familiare e il suo significato varia da domestica, casa ma può indicare anche famiglia.

The Handmaid’s Tale 3×06

Finalmente si va a Washington Dc

Nei mesi scorsi si era tanto speculato sulle riprese effettuate a Washington DC, io stessa avevo formulato delle possibili teorie che potessero spiegare il perchè June si trovasse ancora insieme ai Waterford. In questo sesto episodio di The Handmaid’s Tale 3 scopriamo finalmente il motivo.



Sul finire del quinto episodio di The Handmaid’s Tale 3, avevamo assistito a quello che a tutti gli effetti era un video di propaganda, il bel quadretto familiare,che mostra June di nuovo con i Waterford mentre mostra il suo sostegno a Fred e a Serena, chiedendo di riconsegnare a Gilead la piccola Nichole.

Dato che non era abbastanza Fred ha pensato bene di andare nella capitale di Gilead orchestrando ulteriori video propaganda, che abbiano un maggior impatto mediatico sul resto del mondo, esercitando una maggiore pressione sul Canada.



Per quanto Bruce Miller abbia dichiarato che Fred è un uomo pentito che cerca solamente la riappacificazione con sua moglie, questo sesto episodio di Handmaid’s Tale 3 mostra nuovamente le sue manie di grandezza, le sue smanie di potere. Fred ha usato la scusa di Nichole per avvicinarsi ai Winslow, per far vedere ad un alto comandante di cosa è capace, non ha preso bene la sua retrocessione e vuole, ancora una volta, salire i ranghi e fare ulteriormente carriera. L’ambizione non sparisce da un giorno all’altro.

La vita a Washingtond DC in The Handmaid’s Tale

Se pensavamo che le ancelle di The Handmaid’s Tale che vivono nei pressi di Boston fossero trattate male, non avevamo ancora visto quelle di Washington.

In questa città le ancelle oltre ad essere mutilate e stuprate vengono anche silenziate. C’è un indumento in più nella divisa, una sciarpa. Ma non è solamente un sciarpa è una museruola. Non solo, alcune di loro hanno degli anelli di metallo in bocca, così non possono parlare.

The Handmaid’s Tale 3

Ecco una delle cose che mi ha lasciato un po’ perplessa è stato vedere la reazione di Zia Lydia, la donna che non si è mai fatta problemi a cavare un occhio a Janine o a tagliare la lingua a DiGlen improvvisamente si sconvolge per degli anelli in bocca. So che molti di voi a questo punto potranno pensare “Si, ma quelle erano punizioni”, pero’ è anche vero che nella prima stagione, quando ci fu l’incontro con il Messico e le ancelle furono invitate a cena, la stessa Zia Lydia diceva alle sue ragazze che dovevano andare fiere dei loro marchi. Una piccola incoerenza tutto qui.

Ovviamente se sei potente, le regole cambiano. Così conosciamo la famiglia Winslow composta dall’alto Comandante George Winslow (Christopher Meloni) sua moglie Olivia (Elizabeth Reaser) e loro sei figli. Sì, avete capito bene sei figli, perchè se sei potente a Gilead, hai molti privilegi. Tant’è che non soddisfatti, possiedono anche un’ancella.

Credo fortemente che uno dei momenti più emozionanti di questo viaggio, sia stato quello di vedere la statua di Abraham Lincoln distrutta. Mi ha ricordato molto il finale di The Man in The High Castle 3. La distruzione di monumenti storici che rappresentano la libertà hanno sempre un forte impatto emotivo, una stretta al cuore.

Nick e June in questo sesto episodio di The Handmaid’s Tale 3

Nick e June in questo sesto episodio di The Handmaid’s Tale 3 riescono finalmente ad incontrarsi di nuovo. lei gli fa presente che è arrivato il momento per lui di farsi avanti di proteggere sua figlia, di fare il padre almeno per una volta. Tutta la titubanza di Nick viene esplicata sul finire della puntata. Nick non era solamente un occhio, un autista e ora un comandante, è stato anche uno dei soldati che ha permesso la nascita di Gilead. Senza di lui questo orrore non ci sarebbe stato. Sbagliare è lecito, ma nascondere quell’errore alla persona che ami diventa imperdonabile.

Chissà se tra i due avverrà mai un confronto su questa questione, ora che Nick è stato mandato al fronte a combattere la resistenza non sappiamo se farà ritorno.

The Handmaid’s Tale 3

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Perchè nessuno dichiara Guerra a Gilead?

Nel corso degli anni ci siamo chiesti come mai, oltre alla resistenza, nessuno abbia tentato di distruggere Gilead, nessuno abbia mai dichiarato guerra al regno del terrore. La spiegazione è molto semplice. Gilead possiede il primato delle forze militari e armi, quindi qualsiasi paese tenterebbe di attaccarlo, ne uscirebbe quasi sicuramente sconfitto. In aggiunta, Gilead rimane un mistero per il resto del mondo, un paese chiuso che nasconde tutti i soprusi, le torture e le esecuzioni.

Il confronto tra June e Serena regala il dialogo più bello di tutta la stagione 3 di The Handmaid’s Tale

Che siano due attrici bravissime e capaci di regalarci grandi emozioni in The Handmaid’s Tale era già stato assodato. Tuttavia, il confronto finale tra le due, regala al pubblico il dialogo più bello di tutta la stagione, e che sia avvenuto proprio di fronte al monumento distrutto di Abraham Lincoln è un fattore aggiunto importante.

Qualche giorno fa, avevo parlato di Serena e del suo ritorno al lato oscuro. Questo episodio unito al dialogo finale ne è la prova lampante. Potrei passare ore a spiegare e analizzare il suo comportamento ma penso che il loro dialogo sia sufficiente a chiarire qualsiasi dubbio:

June: “Non puoi amare! Non sai come amare! Hai costruito tutto questo solo per poter avere qualcuno. Ma non ha funzionato. Sei piccola, sei crudele. Sei vuoto. Sarai sempre vuota”

Serena: “Avrei dovuto metterti un anello in bocca il giorno in cui ci siamo incontrate”

June: “Avrei dovuto lasciarti bruciare quando ho avuto la possibilità.”

Non basta la giustificazione di Serena nel dare la colpa a June per non essere andata in Canada con Nichole. Ora, la sua indole cattiva, crudele e meschina è venuta nuovamente fuori.

Serena #NeverAJoy una gioia non la meriterai mai, non potrai mai riscattarti dopo questo.

Conclusioni

In conclusione questo sesto episodio di The Handmaid’s Tale 3 al momento è il migliore della terza stagione, capace di emozionare di far riflettere e chiarisce una volta per tutte le posizione prese da ognuno dei personaggi.

Il settimo episodio di The Handmaid’s Tale 3, uscirà sulla piattforma streaming Hulu il prossimo 3 luglio 2019, in Italia, saranno disponibili su Tim Vision, il giorno dopo, doppiati in Italiano.

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