The Good Doctor 2×13 e 2×14: Recensione degli episodi “Xin” e “Faces”

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Clima positivo di crescita al San Jose St Bonaventure, i ritmi ospedalieri procedono serrati ma ogni episodio è un’opportunità di maturazione per molti dei protagonisti di The Good Doctor

Clima positivo di crescita al San Jose St Bonaventure, i ritmi ospedalieri procedono serrati ma ogni episodio è un’opportunità di maturazione per molti dei protagonisti di The Good Doctor



Il tredicesimo ed il quattordicesimo episodio di The Good Doctor 2 ci portano a stretto contatto con Shaun, Lea, il dottor Glassman e Morgan, lasciando un po’ in disparte gli altri personaggi principali. La scelta è stata voluta principalmente perché, a seguito della quarantena, si è deciso di nominare un nuovo primario di chirurgia. Questo, influirà certamente sulle dinamiche del dottor Melendez e della dottoressa Lim: il nuovo capo, interpretato dal produttore esecutivo di The Good Doctor, Daniel Dae Kim, scombussolerà decisamente la quiete ospedaliera. 

“La prima interazione tra Han (Daniel Dae Kim) e Melendez è che Han gli cancella uno degli interventi senza neanche avvisarlo. È il suo “buongiorno”, afferma Nicholas Gonzalez in un’intervista riportata da TVLine. “Questo fa un po’ di chiarezza sull’uomo che Han è.”



The Good Doctor 2×13 e 2×14 | Recensione

La strutturazione e l’evoluzione dei personaggi è sempre stato un punto favorevole in The Good Doctor. Le relazioni personali, le criticità, le reazioni più basilari agli eventi che la vita sottopone ai nostri dottori sono resi sullo schermo in un modo praticamente unico. Il coinvolgimento del pubblico è a 360 gradi. Ad ogni scena riusciamo ad entrare in contatto con le emozioni di ognuno dei protagonisti: piangiamo con loro, sorridiamo e portiamo a casa con noi alcuni importanti insegnamenti.

The Good Doctor 2 – Morgan

Nel corso delle diverse recensioni di The Good Doctor ho spesso criticato il personaggio di Morgan: sempre troppo freddo e distaccato, non sembrava avere né compassione né capacità di lavorare in team. Da molte settimane, però, la sua evoluzione si è rivelata interessante. È riuscita a sbloccarsi, ad essere più ‘umana’, una buona amica e un medico giudizioso. La sua peculiarità di dire sempre tutto apertamente e con una sincerità disarmante, che prima era tanto fastidiosa, si è rivelata ora un suo grande punto di forza.



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Nel tredicesimo episodio mi è sembrato di essere tornata indietro nel tempo fino al 2000. Emily Kuroda ovvero la signora Kim di “Una Mamma Per Amica” torna in un ruolo molto simile a quello interpretato nella serie dal 2000 al 2007 anche in questo episodio di The Good Doctor. È presentata, infatti, ancora una volta come la tipica madre per cui solo alcuni stili e scelte di vita sono contemplati ed accettati. Il suo personaggio si ritrova, così, a lasciar andare la figlia per la sua strada e non parlarle per quindici anni, finché un malore non le riunisce. È in questa occasione, in una scena particolarmente toccante, che si scopre che, sebbene le scelte di entrambe le abbiano divise, la madre è stata presente in un momento significativo della vita della figlia.

“Ero seduta al fondo. Cantavi ‘I wish it would rain’ con la band. Ho pianto. Era bellissimo.”

The Good Doctor 2×13 – Emily Kuroda

“Da quando abbiamo smesso di parlare non c’è stato un giorno in cui non ho pensato a te, che non mi sei mancata. Scusa. Per tutto.”

The Good Doctor | Shaun

The Good Doctor 2×13

La situazione del dottor Glassman è difficile e dura, Shaun cerca di aiutarlo, ma commette lo stesso errore di sempre: si fa sopraffare da ciò che è l’idea di ‘giusto’ o da ciò che ‘da manuale’ deve essere fatto. Se quindi è questo il suo atteggiamento nel 13esimo episodio, già dalla fine di quest’ultimo e poi in tutto il 14esimo, assistiamo ad una netta virata nel suo comportamento. Shaun capisce, infatti, che non serve essere perfetti o seguire alla lettera gli insegnamenti o le prescrizioni mediche. L’importante è esserci, dimostrando con i piccoli gesti di aver cura dell’altro. Molto emotivamente intensa è infatti la scena in cui il dottor Glassman trova sostegno in Shaun.

Per quanto riguarda invece il rapporto tra Shaun e Lea, già in una frase della scorsa recensione avevo condiviso il mio disappunto sulla svolta privata della vita di Lea. Sebbene questa svolta fosse nell’aria già dall’inizio della seconda stagione di The Good Doctor, la nuova relazione arriva come un fulmine a ciel sereno. Il personaggio di Lea deve ancora evolversi completamente. Sa che con Shaun è tutto sempre complesso, difficile da gestire, sa anche di essere molto legata a lui e più che come un’amica, ma non è ancora pronta per affrontare questo passo. 

The Good Doctor 2×14

The Good Doctor | Il perdono

Il quattordicesimo episodio di The Good Doctor 2 ruota interamente attorno al tema del perdono. È difficile superare alcuni tragici eventi della vita quando questi, giorno dopo giorno, continuano a ricordarci che ne siamo stati noi la causa. Due incidenti diversi, due ragazze coinvolte e la vita di una può drasticamente modificare il corso di quella dell’altra. Numerose sono le scene intense, colme di tristezza e di amore. 

The Good Doctor 2×14

Non è mai troppo tardi per perdonare e perdonarsi.

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