Guillermo del Toro è il favorito numero uno per l’ Oscar alla miglior regia, ma ci sono anche delle possibilità per gli altri quattro candidati.
L’Oscar per la miglior regia solitamente è uno dei più scontati, visto che tendenzialmente va al vincitore dei Director Guild Awards. Quest’anno a trionfare è stato Guillermo Del Toro con il suo “The Shape of Water” (leggi la nostra recensione), già vincitore tra l’altro del Golden Globe e del Leone d’Oro all’ultima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. La favola a tint dark del regista messicano ha letteralmente incantato il pubblico, anche grazie all’interpretazione di Sally Hawkins semplicemente perfetta. Un film che parla d’amore e di diversità, della difficoltà di inclusione nella società e lo fa con inquadrature splendide e citazioni che solo gli amanti del cinema potranno cogliere emozionandosi. Fantastico anche il cast esaltato proprio dalle scelte di Guillermo Del Toro. Impossibile pensare che la carriera di del Toro non riceva il corretto riconoscimento, anche se ci sono alcuni nomi spendibili in questa corsa difficilissima alla statuetta.
“The Shape of Water” è stato pochi giorni fa ufficialmente accusato di plagio dal figlio di David Zindel per l’opera “Let me hear you whisper” del 1969. Qualora l’Academy volesse punire Guillermo del Toro per questa vicenda tornerebbe in corsa Greta Gerwig, spinta dal movimento femminista TimesUp che per candidarla ha costretto l’Academy ad escludere scalpi eccellenti come Steven Spielberg e Ridley Scott. La regista con “Lady Bird” è riuscita a realizzare un gioiellino, che però punta moltissimo sulla scrittura più che la regia. Il tocco femminile è evidente, ma sarebbe sicuramente un premio immeritato seppur possibile. Ricordiamo che è la quinta regista della storia a ricevere una candidatura e lo ha fatto con la sua opera prima.
La grande sorpresa potrebbe essere Paul Thomas Anderson, che con “Il Filo Nascosto” ha realizzato l’ennesimo capolavoro della sua giovane filmografia. Il suo cinema è pura poesia, è il motivo per cui l’arte può definirsi tale ed ha continui rimandi ad opere precedenti che si risvegliano nella memoria dello spettatore che ne ha potuto godere. Paul Thomas Anderson non ha vinto alcun premio, ma è uno che piace tanto all’Academy. Il premio a sorpresa per la sua opera potrebbe arrivare alla carriera di Daniel Day-Lewis, candidato come miglior attore. Sicuramente però, in questo caso, il talento immenso dell’attore è esaltato dal lavoro del regista che tocca vette di perfezione capaci di lasciare a bocca aperta.
Chi non piace minimamente invece è Christopher Nolan, quest’anno, però, finalmente in corsa per la prima volta e questa per lui è già una vittoria dopo lo smacco della mancata nominastion per opere grandiose come Inception ed Interstellare. Il suo “Dunkirk” è un film di altissimo livello, un’opera che fa proprio della messa in scena registica la sua forza. Probabilmente in qualsiasi altra annata il regista britannico avrebbe vinto, quest’anno invece è tra gli sfavoriti. L’ultimo, è sicuramente il più debole come possibilità percentuali, è Jordan Peele per “Get Out”, vera sorpresa di quest’annata cinematografica nonostante alcuni membri dell’Academy si siano rifiutati persino di vederlo dato che per molti è stato inserito per la par condicio di avere un candidato di colore. Staremo a vedere cosa accadrà questa notte.