Momenti di trascurabile felicità: Recensione del film con PIF

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Pif torna in sala con la commedia a tinte drammatiche di Daniele Lucchetti “Momenti di trascurabile felicità”, la nostra recensione.

Pif torna in sala con la commedia a tinte drammatiche di Daniele Lucchetti “Momenti  di trascurabile felicità”, la nostra recensione.



In molti si sono chiesti cosa ci sia dopo la morte e in tanti hanno immaginato il Paradiso, data l’alta affluenza sicuramente l’ufficio in stile “poste” di Francesco Piccolo sembra un paragone azzeccato. Naturalmente come il nostro sistema postale anche nei cieli commettono errori ed ecco che PIF viene rimandato sulla terra grazie alle centrifughe in “Momenti di trascurabile felicità”. Gli resta un’ora e trentadue minuti e la domanda è soltanto una: come utilizzare ogni secondo del prezioso tempo che gli resta?

Ecco che qui Francesco Piccolo e Daniele Lucchetti, qui anche nelle vesti di sceneggiatore oltre che regista, riescono a rendere gradevole la trasposizione dei due romanzi del primo in un unica opera, con “Momenti di trascurabile felicità” che riesce a divertire facendo anche riflettere. A volte guardiamo le cose dando loro troppa importanza, vivendole con grande pressione, ci dimentichiamo che sono le cose più stupide e semplici a formarci e comporre le tessere del puzzle più importanti della nostra vita come ci hanno insegnato i “momenti base” di Inside Out.



PIF rivive ogni momento con la moglie Thony, anche quelli di debolezza. Un viaggio temporale così breve, ma al contempo così lungo da poter racchiudere gli anni trascorsi insieme. Il tutto viene condito da battute e dalla presenza di un “angelico” Renato Carpentieri, qui probabilmente nel ruolo più sui generis e divertente della carriera. Un cast dunque azzeccato che si combina al meglio, compresi i piccoli protagonisti  Angelica Alleruzzo e Francesco Giammanco.

“Momenti di trascurabile felicità” non è esente da difetti, ma è un film che ci invita a riconsiderare le priorità della vita. A volte ci si può anche fermare a guardare la vera importanza delle cose, anche se questo vuol dire perdersi la partita della vita della propria squadra del cuore. Non c’è un modo per prepararsi alla fine, ma “Momenti di trascurabile felicità” fa proprio il contrario del suo titolo: sono proprio quelli che sembrano più stupide e scontate le cose che potrebbero alla fine radicarsi in ognuno.



Dal 14 marzo andate dunque al cinema, ricordando sempre che le centrifughe allo zenzero forse sono sopravvalutate ma fanno comunque bene, quasi come riflettere con il sorriso. “Momenti di trascurabile felicità” è distribuito da 01.