Momenti di trascurabile felicità: Pif e il cast presentano il film “Le cose stupide sono quelle importanti”

Categorie: Mass Media

”Momenti di trascurabile felicità” è il nuovo film di Daniele Lucchetti tratto dai romanzi di Francesco Piccolo, protagonista un divertente Pif che abbiamo incontrato insieme al resto del cast.



Arriva nelle sale dal 14 marzo “Momenti di trascurabile felicità”, una commedia godibile che regala risate e riflessioni. La pellicola di Daniele Lucchetti è tratta dai due romanzi di Francesco Piccolo “Momenti di trascurabile felicità” e “Momenti di trascurabile infelicita”, con lo scrittore e sceneggiatore che ha adattato i testi fondendoli e aggiungendo alcuni elementi chiave per il grande schermo.

Abbiamo incontrato proprio Lucchetti e Piccolo in una conferenza stampa a Roma, a cui hanno partecipato anche i bravi interpreti di “Momenti di trascurabile felicità”: su tutti spicca un divertente Pif, affiancato dall’affascinante Thony e da un Renato Carpentieri qui per la prima volta in un ruolo scanzonato e sempre più protagonista al cinema dopo il David di Donatello vinto con “La Tenerezza”.



Il film racconta le vicende di Paolo (Pif) e cerca di rispondere a due domande: la frase ti penso sempre ma non tutti i giorni è così bella? Cosa fareste se nella vostra vita aveste a disposizione soltanto 1 ora e 32 minuti sapendo di stare per morire.

La risposta di Pif a questo quesito è in linea con il personaggio: “Ho realizzato quella domanda e non riesco  a trovare una risposta molto originale. All’inizio ho pensato dico tutto quello che pensò anche se mi querelavano sto morendo, però forse diventerei l’uomo più saggio del mondo davanti alla morte e chiederei scusa a tutti. Andrei davanti al mio avversario politico e farei il superiore”, mentre Thony sorprende tutti “Io per liberarmi pubblicherei tutte le cose brutte e le metterei pubbliche mangiando qualunque cosa. Penso di avere dischi e canzoni che non reputo all’altezza e sono umilianti per il pubblico, mi vorrei liberare dalla tensione del dover essere perfetti”.



La parte più toccante è quella in cui Renato Carpentieri ci descrive com’è stato per lui fare un ruolo tanto diverso e per la prima volta divertente: “È stato molto divertente indossare abiti buffi, ci voleva una parentesi di leggerezza rispetto a quello che faccio di solito. Ho tentato di intonarmi con l’umorismo di Pif e il tono generale. Il paradiso non è granché, sia il luogo che i personaggi che ci sono. Sono più impauriti degli uomini. Mi sono ricordato un racconto su cosa fare prima di morire: un filosofo si è messo a risolvere problemi di matematica perche non poteva risolvere il problema principale non poteva essere risolto da nessuno. Forse anche io quindi mi metterò a fare matematica”.

Un film diretto da Daniele Lucchetti, che regala comunque risate nonostante la drammaticità: “Volevamo mettere a confronto le cose più stupide della vita con la cosa più importante che è la morte. Abbiamo provato a fare il film senza voce fuori campo, ma abbiamo visto che si rinunciava a troppe cose. Le canzoni sono la voce del mondo reale mentre la colonna sonora è della nostra di voce. La canzone ha il pregio e il difetto di portarci dietro un pezzo di memoria collettiva”.

Francesco Piccolo è l’autore dei romanzi, ma naturalmente anche sceneggiatore del film: “Ci sembrava naturale immaginare un paradiso come se fosse la sede delle poste con le file e i numerini, questa cosa ha fatto modo che si coniugasse perché l’angelo di Carpentieri inventato rispetto ai libri è quello più incasinato. Tutti aspiriamo all’assoluto che capita 3-4 volte nella vita sia nel bene che nel male, poi ci sono le felicità trascurabili che capitano ogni giorno e sono dentro la testa del personaggio. Quando gli dicono hai un’ora e trentadue minuti gli appaiono tante cose stupide nella testa e capisce che la sua esistenza si basa su queste cose. Tutte queste cose fanno una persona”.