Melania Dalla Costa: La mia ragazza interrotta nel film “Stato di Ebrezza”

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Abbiamo intervistato Melania Dalla Costa, la giovane attrice del film Stato di Ebbrezza di Luca Biglione.
La dedizione, la passione, lo studio, i sacrifici, la bellezza, l’unicità e quel talento reale e intenso  hanno portato l’attrice Melania Dalla Costa  ad interpretare il ruolo di Beatrice nel film “Stato di Ebbrezza”, del regista Luca Biglione con Francesca Inaudi, Antonia Truppo e Fabio Troiano. Melania Dalla Costa porta sullo schermo il personaggio tormentato, difficile e reale di Beatrice. Il film racconta la vita di Maria Rossi (interpretata da Francesca Inaudi), che dopo la morte della madre cade in una profonda crisi. La donna, rinchiusa in una clinica psichiatrica, incontrerà il personaggio di Beatrice e, grazie al profondo e intenso rapporto che si creerà tra le due ragazze, riusciranno ad uscire dal tunnel.
Un ruolo concreto, difficile che Melania Dalla Costa affronta con sensibilità, dedizione e coraggio perché a Melania le cose facili non piacciono. Ecco la nostra intervista alla bella attrice vicentina.


 
Benvenuta, Melania. Sarai al cinema, prossimamente, nel film Stato Di Ebbrezza. Il tuo personaggio è Beatrice. Come la descriveresti come donna?



 
Melania Dalla Costa: “Beatrice è una ragazza borderline, tossicodipendente e suicida con un passato ancora più traumatico.  Ha una figlia, la sua stella polare, che le hanno portato via.  La bambina di Beatrice è stata affidata alla famiglia di suo marito mentre lei vive in una clinica psichiatrica come un fantasma.  Convive con le due identità che si è creata per sopravvive alla realtà. Scappa da un mondo all’altro per perdersi e ritrovarsi tutte le volte che vuole.  Un giorno però dovrà scontrarsi con una crudele realtà: la realtà!  Beatrice è dolce, un essere sensibile e fragile che lotterà per guarire e ritornare nella società con l’unico obbiettivo di riconquistarsi la sua vita, ma sopratutto sua figlia”.

Quanta responsabilità hai sentito dentro di te per un ruolo del genere?



Melania Dalla Costa: “Troppa! Sapevo che dovevo interpretare  un personaggio molto difficile e complicato, con diverse sfaccettature. Ho dovuto ingrassare, non badare alla mia esteriorità perché ho concordato con il regista, prima delle riprese, un mio peggioramento estetico su tutti i fronti. Per me interpretare Beatrice è stata una scommessa e sopratutto mi sono messa alla prova. E avevo la responsabilità e la volontà di donare un messaggio importantissimo  a chi si è trovato, si trova o si potrà trovare in un periodo brutto della propria vita: si può uscire dal buco nero lottando perché chi lotta, indipendentemente dal risultato, ha già vinto”.

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Beatrice potrebbe essere definita una ragazza interrotta. Ti sei ispirata un po’ al ruolo di Angelina Jolie?



Melania Dalla Costa: “Ho visto tantissime volte il film e spesso ho pensato ad Angelina Jolie in “Ragazze Interrotte”.  Penso che Beatrice sia un mix di Lisa, il personaggio interpretato da Angelina Jolie,  e di Susanna, il personaggio interpretato da Winona Ryder.  Io l’ho resa unica, non è la copia di nessuno. È Beatrice!”

 
Perchè è stato così importante interpretare questo ruolo ed essere parte di questo film?

Melania Dalla Costa: “Per il messaggio che Beatrice porta in questo film che è la chiave del mio personaggio. Se lotti vinci e io ho lottato insieme a lei e insieme a lei ho vinto la sua rinascita. Beatrice è la fenice, Beatrice è l’oscurità che impara a diventare luce. In nome di tutte quelle persone che si sono trovate nella situazione di Beatrice e poi sono riuscite a ritrovare il coraggio di rialzarsi, riprendere in pugno la propria vita, la propria famiglia e camminare verso la gioia, ho voluto fortemente interpretare questo personaggio.  Ringrazio Beatrice per avermi dato la possibilità di sentire quella gioia e quelle emozioni che resteranno per sempre dentro di me. E perché anche io, come tutti, ho dovuto lottare per avere ciò che ho.  Vengo da un paesino di montagna dove non c’è nemmeno un semaforo. Per me riuscire  a vivere in una città era già un grande sogno. Pensare che ora sto rispondendo ad una intervista e che ho recitato in questo film con Antonia Truppo che ha vinto due David di Donatello e Francesca Inaudi che è stata diretta da registi come Ridley Scott in “All the Money in the World” e Ron Howard in “Inferno”, e che il direttore della fotografia è Blasco Giurato che ha lavorato con Giuseppe Tornatore, per me è una grande soddisfazione”.

Per questo film sei stata scelta dal regista Luca Biglione grazie ad una tua foto pubblicata su Instagram. Quanto è importante per un’attrice che la sua personalitá venga vista attraverso una fotografia?

Melania Dalla Costa: “È difficile riuscire ad esprimere qualcosa di estremamente potente solo con una immagine. Come è difficile donare la verità.  In un mondo fatto di maschere porto la mia unicità di singolo individuo con semplice onestà. E giocando con quella del fotografo porto la verità di Melania che per me è fondamentale per fare il mio lavoro. Il direttore della fotografia di “Stato di Ebbrezza” è Blasco Giurato (direttore della fotografia del meraviglioso capolavoro  “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore) e con lui ho parlato spesso sul set quanto sia importante per un attore l’unicità e saperla gestire al meglio”.

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Come è entrata nella tua vita la recitazione e come poi ci resta per sempre?

Melania Dalla Costa: “Guardando Cesira,  interpretata da Sophia Loren nel film “La Ciociara” diretta da Vittorio De Sica e poi anche nel Tv Movie diretta da Dino Risi, è nato in me il desiderio di recitare.  Ho iniziato a frequentare le scuole di teatro perché non riuscivo a comunicare per timidezza e per i vari problemi che ho dovuto affrontare e che mi hanno fatto  chiudere in me stessa. Recito perché ho bisogno di comunicare ed esprimermi. Recito perché ho il bisogno di portare un messaggio: Se lotti .. hai vinto!  E io vinco ogni volta insieme ai personaggi che scelgo, interpretandoli”.

Quanto amore bisogna avere dentro di sè per recitare i ruoli che ti vengono proposti?

Melania Dalla Costa: “Amare e donare amore incondizionatamente e senza pretendere nulla in cambio dovrebbe essere una cosa normale. Spesso si ama e dona senza essere amati e spesso capita anche che ciò che facciamo non venga riconosciuto, ma questo non importa. Bisogna essere fedeli, indipendentemente da tutto, al nostro essere. Chi non ama gli altri non è in grado di amare se stesso. Quanta gente è arrabbiata con il mondo esterno e litiga per ogni cosa, in realtà è arrabbiata con se stessa.  Amare è la cosa più bella, alta, grande e pura al mondo. Per recitare non so quanto amore possa servire, ma lo dovrebbe coltivare ogni essere umano perché rende le persone sicuramente migliori”.