Liam Neeson risponde alle accuse: “Non sono razzista”

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Liam Neeson si difende dalle accuse dopo l’intervista al The Independent in cui ha dichiarato di essere stato colto da un raptus causato dallo stupro di una persona a lui molto cara.



“Speravo di uccidere un bastardo nero”. Questa frase ha scatenato polemiche in tutto il mondo del cinema e non. Eppure, mai come in questo caso c’è l’impressione che le parole siamo state strumentalizzate fuori dal contesto generale del discorso. Il protagonista di Schindler’s List e della trilogia di Taken, durante un’intervista per la promozione di Un uomo tranquillo, film che parla appunto di un uomo in cerca di vendetta, ha tirato fuori una dolorosa esperienza personale. E l’impressione che lo abbia fatto per fare pubblica ammenda è alquanto evidente, come lui stesso ha puntualizzato nel corso dell’intervista.

Ma quello che è venuta fuori è stata una singola frase, senz’altro infelice, ma anche incredibilmente sincera, perché portatrice di un pentimento voluto. Tutte cose che lo stesso Neeson ha voluto chiarire pubblicamente, in video e durante una delle trasmissioni più seguite negli Stati Uniti, Good Morning America.



Dopo avere raccontato nuovamente l’episodio in questione, Neeson si è scusato pubblicamente. Alla domanda da parte della conduttrice del programma Robin Roberts se la reazione sarebbe stata la stessa se l’uomo colpevole della violenza fosse stato bianco, l’attore ha risposto senza esitazione.

So bene che sarebbe stata identica. Stavo cercando di mostrare a una cara amica il mio supporto con modi tremendamente medievali. Sono un uomo abbastanza intelligente e per questo ero scioccato quando mi sono reso conto delle orribili sensazioni che avevo provato. Per fortuna, senza che nulla accadesse.