Leonardo DiCaprio: Buon compleanno, le sue 5 migliori performance

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Leonardo DiCaprio compie oggi  di 44 anni. Per celebrare l’evento TalkyMovie vi propone una classifica delle sue 5 migliori performance in carriera.
 
Buon compleanno Leonardo DiCaprio! Oggi l’attore statunitense, premio Oscar 2016, spegne 44 candeline. La sua filmografia si è sempre sostenuta su alti livelli, senza inciampi, permettendogli così di ritagliarsi una vastissima fetta d’utenza e i consensi unanimi della critica per ogni sua performance. In occasione del compleanno, qui di seguito una classifica delle 5 migliori performance nella sua illustrissima carriera:
 
5) The Aviator (2004)
Leonardo DiCaprio diretto dal sempre fedele compagno di avventure Martin Scorsese, interpreta Howard Hughes, giovane regista affetto da disturbo ossessivo-compulsivo e con una grande passione per l’aviazione. Grazie a questa meticolosa e studiata performance, dove il personaggio compie per tutta la pellicola un lungo percorso degenerativo, DiCaprio ottiene la sua seconda nomination all’Oscar (dopo la prima conquistata a soli 20 anni per Buon compleanno Mr.Grapes) spiccando definitivamente nel panorama come una delle star più promettenti in assoluto. Profezia che, negli anni seguenti, si è ben avverata.

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4) Blood Diamond (2006)
Il blockbuster di Edward Zwick, Blood Diamond, è il film che porterà nel curriculum di Leonardo DiCaprio la sua terza nomination agli Oscar. Danny Archer è un ex mercenario della Rhodesia, diventato contrabbandiere di diamanti durante la guerra civile in Sudafrica. Il percorso spirituale del personaggio è tra i più classici, ma non per questo meno incisivo soprattutto se si tratta di affidarlo ad un attore come DiCaprio; l’antieroe che, andando avanti nella sua vita, scopre la luce dentro di se percorrendo una strada di redenzione che lo porterà a diventare importante.

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3) Django Unchained (2012)
Il maestro Quentin Tarantino reinventa Django, cambiandogli la storia e il colore della pelle, e reinventa DiCaprio, mettendolo per la prima volta nei panni di uno spietato antagonista. Calvin Candie è un ricco ed avido latifondista e schiavista del Mississipi, pregno di male e cinismo interiore che mostra in ogni occasione. Clamorosamente snobbato dall’Academy, DiCaprio convince anche in vesti nuove conferendo al suo malvagio personaggio un carisma così grande da renderlo indimenticabile per chiunque abbia visto almeno una volta Django Unchained.

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2) The Wolf of Wall Street (2013)
Martin Scorsese si affida nuovamente al talento del suo meticcio Leonardo DiCaprio, per dar vita ad uno dei suoi film più grandi e complessi in carriera. The Wolf of Wall Street è un delirio di corruzione, vite spericolate ed illegalità, che sono un “big one” come DiCaprio avrebbe potuto sorreggere sulle sue spalle per oltre 3 ore di durata. Il milionario Jordan Belfort è un uomo partito da un ambiente umile per poi ritrovarsi ai vertici del peccaminoso mercato monetario statunitense. Un antieroe che trasgredisce qualsiasi regola, che nuota in mari di denaro e droga sfidando le autorità e tenendo in pugno l’economia americana dal suo ufficio. L’ennesima inevitabile nomination bussa anche quest’anno alla porta dell’attore ma, nonostante la certezza quasi totale nell’ambiente cinematografico, non arriva neanche questa volta condannando DiCaprio a proseguire la caccia all’Oscar ancora una volta.

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1) The Revenant (2015)
L’anno dell’oro è arrivato, la strada è giunta finalmente al termine. Leonardo DiCaprio vince il suo meritatissimo premio Oscar con The Revenant, del regista messicano Alejandro G. Iñárritu. Il cacciatore Hugh Glass, addentratosi in un percorso di vendetta per trovare l’assassino di suo figlio, deve sopravvivere a tutti i pericoli del Nord America del 1823. Questa volta l’attore statunitense si cimenta in un’interpretazione non convenzionale (per lui e non solo), dicendo pochissime battute in tutto il film e interagendo con lo spettatore tramite il “solo” uso dello sguardo e del corpo. Fisicità ed emozioni dunque scrivono la sceneggiatura che porterà DiCaprio alla tanto desiderata vendetta, nei confronti dell’assassino e (scherzosamente) dell’Academy. Non sarà forse la performance più incisiva e memorabile della sua carriera ma vista appunto la qualità di quest’ultima, il trionfo dorato è giustamente arrivato.