L’assassinio di Gianni Versace – American Crime Story: Recensione 2×05

Categorie: Mass Media

Su Fox Crime è andato in onda il quinto episodio de L’assassinio di Gianni Versace – American Crime Story, dal titolo “Don’t Ask, Don’t Tell” e al centro dell’episodio c’è proprio la dichiarazione della propria omosessualità. 
 
L’assassinio di Gianni Versace – American Crime Story è andato in onda con l’episodio 2×05 in cui si racconta la storia della prima vittima di Andrew Cunanan, l’ex militare  Jeff Trail. Ma ad attirare l’attenzione dello spettatore, oltre ai personaggi, c’è una questione molto specifica che ha interessato gli anni ’90: la dichiarazione della propria omosessualità. La puntata si apre con il ritorno nella serie di Gianni Versace e del suo desiderio di dichiarare la propria omosessualità al mondo, una sorta di liberazione da quello che un tempo era (e in alcuni casi lo è ancora) un tabù e di autodistruzione del personaggio. E’ proprio sua sorella Donatella a metterlo in guardia su questa decisione importante che potrebbe danneggiare l’immagine della casa di moda.
 



American Crime Story: Recensione 2×05: il parallelismo con Jeff Trail

La prima vittima di Andrew Cunanan ha lo stesso identico problema di Gianni Versace e lo scopriamo grazie a un ritorno al passato. Nel 1995, Jeff era un marines rispettato e con una promettente carriera, ma c’è un “problema” che il ragazzo non riesce a gestire: la sua omosessualità. Negli Stati Uniti, durante la presidenza Clinton, fu adottata la politica del “Don’t Ask, Don’t Tell” che limitava chi aveva orientamenti omosessuali o bisessuali ad arruolarsi nell’esercito. Per fortuna questa legge fu abrogata da Obama nel 2011 ma per anni, come racconta questa puntata di American Crime Story, ha limitato e sconvolto la vita di centinaia di ragazzi omosessuali. Anche Jeff fu vittima di questa restrizione, cadendo nell’occhio del mirino dei suoi superiori per aver difeso un ragazzo dalle sevizie dei suoi commilitoni. La paura che venga scoperto è così asfissiante che il ragazzo prova a togliersi la vita e proprio dopo questo atto, Jeff, decide di scoprirne di più del mondo gay. Qui entra in scena Andrew Cunanan, un ragazzo all’apparenza dolce e simpatico che Jeff incontra in un bar gay e che lo aiuterà in questo momento così difficile. Gli autori di American Crime Story hanno raccontato una pagina oscura dell’America democratica, raccontando in modo semplice e diretto ciò che per anni è stato tenuto nascosto all’interno dell’esercito. Il parallelismo tra l’interista a Jeff Trail, obbligato ad oscurare il volto per non essere riconosciuto, e quella di Versace in cui non solo dichiara il proprio orientamento sessuale ma presenta anche il suo compagno alla stampa è un punto di riflessione su cui lo spettatore deve soffermarsi. 

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American Crime Story: Recensione 2×05: Jeff scopre chi è Andrew

In questo episodio di American Crime Story torniamo anche nei giorni precedenti all’omicidio di Jeff e David. Andrew Cunanan decide di trasferirsi a Minneapolis dai suoi amici ma se David è solo sorpreso di questa decisione, Jeff ne è totalmente contrariato. Infatti, l’ex marines ha cominciato a capire cosa si cela sotto quell’aria da bravo ragazzo ed è proprio questo che decreterà la sua morte. Come già successo nelle puntate precedenti, Andrew Cunanan ha dimostrato di non saper amare e avere rapporti umani sani con gli altri. L’unico di cui gli importa è solo se stesso e Jeff rappresenta una minaccia per i suoi piani.

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American Crime Story: Recensione 2×05: il ritorno di Versace

In questo episodio, come abbiamo detto, fa il suo ritorno Gianni Versace. American Crime Story, per ben 3 puntate, ha solo raccontato la storia precedente all’omicidio di Versace e nonostante la quarta e la quinta puntata siano state le più emozionanti dell’intera serie (si, anche di O.J. Simpson) lo spettatore ha forse bisogno di conoscere di più sulla storia dell’omicidio di Gianni Versace.

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L’assassinio di Gianni Versace – American Crime Story 2×05: Una sorpresa inaspettata

La 2×05 de L’assassinio di Gianni Versace – American Crime Story è una sorpresa del tutto inaspettata. In una stagione in cui si prospettava solo moda e gossip, gli autori hanno deciso di affrontare argomenti più seri e profondi e quest’ultima puntata ne è la prova vincente. La scelta di affrontare il tema del “Don’t Ask, Don’t Tell” è stata molto azzardata ma sicuramente apprezzata. Darren Criss continua a regalare un Andrew Cunanan perfetto, che forse in pochi si sarebbero aspettati. Anche la regia di Dan Minahan è molto coinvolgente e riflessiva, diversa dai primi episodi. A voi sta piacendo questa stagione di American Crime Story?



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L’assassinio di Gianni Versace – American Crime Story: Recensione 2×04