La Porta Rossa 2: Gabriella Pession intervista “Andrò contro la legge, Anna bella da esplorare” | VIDEO

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Abbiamo avuto modo di intervistare Gabriella Pession tra le protagoniste de La Porta Rossa 2 da stasera su Rai 2.



La Porta Rossa è probabilmente tra le serie più attese dell’anno, forse perché la Trieste noir scritta da Carlo Lucarelli e portata sul piccolo schermo da Carmine Elia ha fatto innamorare gli italiani spingendo gli ascolti al doppio della media di Rai 2. Forse semplicemente perché il cast è eccezionale con Lino Guanciale (ecco cosa ci ha detto su L’Allieva 3) e Gabriella Pession su tutti.

Proprio la splendida attrice ci ha raccontato nella video intervista realizzata negli studi di Viale Mazzini cosa dobbiamo aspettarci da Anna nelle prossime puntate de La Porta Rossa 2. Un magistrato che andrà contro la legge, una figlia in arrivo e ancora misteri da svelare.




Come descriveresti Anna nella seconda stagione della “La porta rossa”?



Cambia perché deve affrontare il percorso più significativo all’interno della vita di una donna.Questa donna si trova ancora ad elaborare  un lutto e ho voluto cercare di portare un personaggio che realmente potesse attraversare il dolore in maniera commuovente, vibrante, intima, silenziosa. Anna vive una grande solitudine. Anna è un magistrato ed è, quindi, una donna di legge. In questa seconda stagione, dovrà agire contro la legge per salvarsi e farsi giustizia da sola, per trovare la verità. Dovrà affrontare in totale difficoltà e in completa solitudine una grande ingiustizia. Credo che il tema dell’ingiustizia sia un tema molto importante. Essere accusati in maniera ingiusta è qualcosa di umanamente devastante. Anna dovrà combattere da sola e vivrà, ancora una volta, di grandi silenzi. Ho amato particolarmente interpretarla.

Quale pensi sia il regalo che il personaggio di Anna ti ha fatto come donna e artista?

Questo personaggio ha a che fare con la mia maturità come attrice, faccio questo mestiere da vent’anni. Non ho più certe preoccupazioni davanti alla macchina da presa. Non mi interessa più come stanno i capelli, il trucco e la luce. Voglio soltanto indagare e approfondire la vicenda di un personaggio. Anna mi ha dato una grande libertà di esplorare la sua storia senza paura. Questa nuova maniera di lavorare continuerò a portarla avanti.

Come mai avete impiegato così tanto a tornare per la seconda stagione de La Porta Rossa? Quanto aspetteremo per una terza?

“Purtroppo non dipendono da noi i tempi produttivi televisivi, è vero anche che una scrittura così complessa come quella della porta rossa richiede tempo quindi anziché buttarci subito in una seconda stagione volevamo assicurarci di fare un buon lavoro. Calcolate che la scrittura della prima stagione ha richiesto cinque anni, quindi la seconda è stata anche più veloce. Siamo concentrati sulla seconda quindi sulla terza non so rispondere, 

Come sei riuscita a conciliare il lavoro con la famiglia?

“Mio figlio mi segue sempre sul set, è stato cinque mesi a triste e l’ho segnato in un asilo e ha avuto come compagno di classe il figlio di Elena Radonicich. In questo momento non è difficile, tra un anno e mezzo però quando andrà in prima elementare non so come affronterò il lavoro.  Per adesso però è sempre sul set e dice azione e anche cioccolata quando il regista è contento di com’è venuta una scena”.

Hai portato a teatro lo spettacolo “After Miss Julie” con Lino Guanciale. Che esperienza hai vissuto con questo progetto?

L’esperienza teatrale è stata una delle più significative e importanti per la mia carriera. Ho voluto questo spettacolo fortemente. Ho scelto il ruolo e ci ho messo davvero tanto a trovarlo. L’ho trovato, l’ho fatto tradurre il testo, ho proposto a Lino Guanciale di fare il protagonista maschile. “After Miss Julie” è il regalo più bello che ho fatto a me stessa artisticamente.