Il mio Uomo Perfetto: la recensione, Nancy Coppola in una pink comedy napoletana

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Il mio Uomo Perfetto, un film imperdibile: per gli inguaribili romantici, per chi ama ridere, per chi ama Napoli, la semplicità e i valori della gente del sud… Diretto da Nilo Sciarrone con Nancy Coppola, Eva Grimaldi, Francesco Testi e Antonio Palmese in veste di attori protagonisti. Prodotto dalla Evo Films, neofita società di produzione fondata da Nancy Coppola e dal regista del lungometraggio.Un’originale pink comedy napoletana scritta da Giuliana Boni, anche ideatrice del soggetto.
Il mio Uomo Perfetto, commedia prodotta in love budget da Nancy Coppola al suo debutto cinematografico, vede la cantante , nota anche per la partecipazione all’Isola dei Famosi  2017, realizzare il suo piccolo sogno cinematografico, con una pellicola onesta, ma piena di verità, e tanto davvero tanto divertimento.

La storia ci  racconta di Antonietta (Nancy Coppola), una giovane e bella donna napoletana, barista, sognatrice, creativa e, soprattutto, single in cerca dell’uomo ideale, un principe azzurro in grado di garantirle una bella vita. La affiancano in questa ricerca il suo migliore  amico, nonché compagno “di bancone”, Mariano; la sua amica del cuore, Patrizia; e, ovviamente, i suoi genitori (napoletano verace il padre, veronese doc la madre interpretata da Eva Grimaldi). Ogni giorno Antonietta scruta i comportamenti degli uomini che vanno a sorseggiare un caffè o a consumare un veloce pasto presso il bar dove lavora: tra questi il dott. Stralti (Francesco Testi), brillante manager di un’azienda i cui uffici sono ubicati nei pressi del bar, e Federico (Antonio Palmese), un giovane operaio affascinato dalla bella barista. Chi di loro sarà il suo uomo ideale?

La sceneggiatrice Giulia Boni, ci ha indicato che le donne si affannano alla ricerca del loro uomo perfetto, che oltre ad essere bello e gentile, dovrebbe dare anche le giuste garanzie economiche….Se può sembrare una semplificazione , ma per un nostro collega, purtroppo assente all’anteprima, lo fa già gridare al film verità capolavoro in modo non troppo ironico. Battute a parte, ma nel film ce ne sono tante e si ride di gusto, il film diretto dal giovane Nilo Sciarrone, è la semplice dimostrazione che con pochi soldi (si parla infatti giustamente di un love budget) tanto amore e l’ineguagliabile capacità del sud, e Napoli in particolare, riescono a portare sullo schermo una semplice ed onesta commedia, con punte di assoluta comicità consegnate all’attrice napoletana Maria del Monte (già solo lei vale il prezzo del biglietto), un cameo strepitoso di Nadia Rinaldi, mentre la splendida Eva Grimaldi,  che ha sposato la causa film, ha fornito tutta la sua professionalità aiutando l’intero cast.  Tengo a precisare che quanto scritto  lo pensavo già  prima di essere stato “corrotto” da un’affascinante capo ufficio stampa, da una faraonica festa che ha fatto seguito all’anteprima, che per quanto mi riguarda ha semplicemente “annientato” alcune presentazioni di blasonate (e poi alla fine noiose) commedie che la Roma Centrica, la quale  detiene il 99% del monopolio delle anteprime cinematografiche,  propina alla stampa ormai con cadenza settimanale.

Di conseguenza ci vuole davvero poco a parlare bene (anche se alcuni colleghi maligni penseranno che alla quarta sfoglia campanella tutti scrivono una recensione positiva) di una commedia realizzata davvero con un budget limitato, che pure con tutte le sue pecche contenute in un’opera prima, riesce a pieni voti a superare anche il giudizio di chi ama stroncare specialmente film e commedie italiane, realizzate molto spesso più per volontà di produrre e ricevere una serie di fondi a rimborso. Tanto di cappello quindi alla neo melodica Nancy Coppola, che prima del suo film non conoscevo affatto, mentre ora sono molto curioso di ascoltare il suo prossimo cd Tutto sotto controllo.

Lasciamo al  pubblico e ai suoi fan il giudizio finale , ma onor vero intrattenerci con una commedia divertente che nel raccontare la ricerca del partner bello e ricco da sposare , va tranquillamente ad inserirsi – complice il veritiero epilogo- nel nuovo neorealismo romantico made in sud, a dispetto del movimento Time’s Up e di donne sempre più in carriera.
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