Chicago PD 5×19 – Recensione: Il fine giustifica i mezzi?

Categorie: Mass Media

Il diciannovesimo episodio di Chicago PD 5 porta al centro della scena Adam Ruzek, Hank Voight e Alvin Olinsky. E una domanda che vaga per la mente: il fine giustifica i mezzi?
I detective dell’Intelligence sono tornati dopo una lunga pausa, ma ne è valsa la pena aspettare questo episodio di Chicago PD 5. Un bambino che ha perso la vita con la sola colpa di essersi trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato. Adam Ruzek cerca di fare la cosa giusta, e a coprirgli le palle, come sempre, c’è Kevin Atwater. Per Hank Voight e Alvin Olinsky si avvicina la resa dei conti e una certezza che nessuno riuscirà mai a scrollarmi di dosso: il fine NON giustifica i mezzi.

Chicago PD 5

Un nuovo episodio di Chicago PD 5 e un nuovo caso per i detective dell’Intelligence. Adam Ruzek e Kevin Atwater aprono la scena. Il detective Ruzek ha bisogno di informazioni, ma qualcuno sta spiando le mosse del suo informatore e così si ritrova con una pistola puntata alla testa. A correre verso di lui, come sempre del resto, l’unico e solo Kevin Atwater. Il legame tra questi due personaggi continua a crescere nel corso degli episodi di Chicago PD. E’ solido, forte. Kevin rischierebbe la vita per Adam, e viceversa. Ha coperto la telecamera durante l’interrogatorio, coprirà sempre le spalle al suo partner.
C’era qualcosa che mancava in Chicago PD rispetto a Chicago Fire (sicuramente sempre una spanna sopra gli altri). Il legame tra i detective che Ruzek e Atwater ci hanno regalato. Poco dopo Adam e Kevin corrono sulla scena di una sparatoria. Ed è lì che tutto ha inizio. Comprese le mie lacrime, l’emozione, il dolore e la rabbia per quel bambino “che aveva appena compiuto 10 anni“. Un’altra rapina, le guardie uccise e un danno collaterale. Il volto di quella madre, il suo coraggio nel denunciare sono parte di quella realtà che Chicago PD continua a mostrarci.
Chicago PD 5

I primi sospettati arrivano grazie all’informatore di Kevin. C’è qualcosa tra questi due uomini che scopriamo solo nel corso del nuovo episodio di Chicago PD. Lui era un poliziotto, Adam avrebbe potuto salvare la sua carriera solo se avesse mentito in aula. Ma Ruzek non l’ha fatto, mentire sarebbe stato peggio. Ed è per questo che continua a fidarsi di quest’uomo, si sente in colpa, cerca di aiutarlo… ma viene fregato in perfetto stile Dick Wolf.
Intanto, Voight e Olinsky cercano un modo per distruggere il caso che Wodds continua a portare avanti. Solo il sentir pronunciare il suo nome sento un irrefrenabile bisogno di sbattere qualche testa contro il muro, a sua per esempio. Il caso c’è, è solido. Alvin potrebbe perdere tutto. Ma Hank è con lui, e mentre continua a dire all’unica famiglia che gli è rimasta sempre che accanto, che andrà tutto bene… lo sguardo di Alvin è quello di un uomo disperato, pronto a tutto per di proteggere sé stesso ed Hank.
Chicago PD 5


I detective dell’Intelligence cercano prove. I due ragazzi arrestati grazie all’informatore di Adam sono innocenti e quest’uomo puzza di tradimento da un chilometro di distanza. Ma solo Adam non riesce a vederlo, non ancora almeno. Vorrebbe aiutarlo, proprio come quella poliziotta della narcotici che ha rischiato un’accusa di corruzione per aver sostenuto un ex poliziotto in difficoltà.
C’è Antonio al comando delle indagini in questo episodio di Chicago PD. Hank sta cercando di aiutare Alvin e sé stesso. E forse una scappatoia ancora c’è. L’uomo che Woods vuole usare per costruire il caso su Alvin fa uso di alcol e droga. No, sbagliato. Faceva uso, adesso è pulito. Ha rimesso insieme i pezzi e ritrovato la sua famiglia. “Troveremo un altro modo“. Ma la faccia di Alvin parla anche se Hank cerca di fermarlo. Non si può distruggere la vita di uomo che si è rialzato con le proprie forze per la sua bambina. Non è giusto, Alvin ed Hank lo sanno. O almeno questo è quello che speravo.
Le indagini proseguono. Un Jay Halstead sotto copertura e i detective dell’Intelligence riescono a fermare i due rapinatori. Sui loro corpi ora ci sono due biglietti dell’obitorio, anche se avrei preferito vederli in quella gabbia con Adam. La sua rabbia è la mia, la nostra. Per Felix, per la sua mamma. Per quelle vittime innocenti di questo mondo sporco. 
Chicago PD 5

La verità viene a galla. C’è l’informatore di Ruzek dietro la morte del piccolo Felix. E prima che possa scappare, Adam lo ferma. Ma quell’uomo non ha intenzione di andare in prigione. E dopo aver cercato di corrompere Ruzek, cerca di farsi sparare perché “in galera sarò sempre un poliziotto“.
Ma ancora una volta c’è Kevin Atwater. Sembra che nessuno riesca a capire una cosa tanto semplice: mai mettersi contro il mio gigante buono. Si resta a terra, poco ma sicuro. Il caso è chiuso. Adam e Kevin tornano a casa. Chiudere gli occhi sarà difficile, proprio come lo sarà per Alvin ed Hank. L’uomo che ha ripulito la sua vita per la sua famiglia viene arrestato per della droga trovata nella sua auto. In lontananza, a guardarlo… Alvin Olinsky.
Resto in silenzio, Alvin ha commesso un errore che si porterà dietro in eterno se non sistemerà le cose. Il fine giustifica i mezzi? No, non in questo episodio di Chicago PD. Hank gli offre da bere, lo guarda e sa bene cosa è accaduto. Sa chi ha fatto quella telefonata anonima. Trudy gliene ha dato la certezza. Una Trudy delusa dal rifiuto di Hank di confidarsi. Ma non poteva essere altrimenti. Voight sta solo proteggendo lei e Antonio con quel silenzio.
E poi quelle parole, quella verità detta mentre ancora non riesco a credere che Alvin abbia distrutto una vita per salvare la loro.
Chicago PD 5

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