Chicago Med 4×08 – Recensione: Dolore, rabbia e illusione

Categorie: Mass Media

L’ottavo episodio di Chicago Med 4 è pieno di emozioni, rabbia, dolore e l’illusione di provare ancora un dolore svanito in realtà da anni. 
Will Halstead è ancora una volta protagonista del nuovo episodio di Chicago Med 4. Ma, come accade ogni volta, c’è anche Ethan con un prurito da grattare, Connor Rhodes che ha appena iniziato una guerra contro la Goodwin e il Dr. Chrarles… Cosa sarebbe Chicago Med senza Daniel Charles? L’ottavo episodio di Chicago Med 4 ha inizio con Will e questo agente dell’FBI che, nonostante stia cercando di mettere in prigione un criminale, avrei preso a schiaffi come se non ci fosse un domani.

Chicago Med

Sono tanti i pazienti che arrivano al Chicago Med in questo nuovo episodio. Tra loro una donna di cui si occupano Ethan Choi e Daniel Charles. Un’amica di Vicky con un prurito alla testa che dura ormai da anni. Ha provato di tutto, e preferirebbe morire piuttosto che andare avanti sentendo quel prurito che non diminuisce mai.
La soluzione sembra essere una sola, un’operazione chirurgica che le restituirà la sua vita… o porterà dei danni al cervello che non le permetteranno mai di ricominciare a vivere. Ed è questo il momento in cui Daniel Charles mostra ancora una volta di essere ciò di cui i pazienti e i medici del Chicago Med avranno sempre bisogno. Il Dr. Charles scava nel profondo perché la chirurgia deve essere l’ultima opzione. E così, attraverso un trucco, convince anche Ethan Choi della sua teoria: molto più spesso di quanto crediamo, il nostro cervello riesce ad ingannarci.
Daniel Charles risolve un altro caso senza che quella donna finisca sotto i ferri. Sono con lui sin dal primo giorno, e sarà così fin quando Dick Wolf continuerà a regalarci la grandezza di questo personaggio.
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Sarò sempre dalla parte del Dr. Charles come sarò sempre dalla parte di Connor Rhodes. La sala ibrida del Chicago Med non produce gli effetti sperati. I guadagni non compensano le spese e la Goodwin ha deciso di utilizzarla anche per altre operazioni chirurgiche. Ma Connor non ci sta. I pazienti non sono qualcosa con cui arricchirsi, non si può monetizzare una vita umana.
Ma quello che Connor non riesce a vedere in questo momento è che, se la sala ibrida non porterà profitti al Chicago Med, allora smetterà di esistere. La Goodwin pensa al bene dei pazienti, e senza quella sala molti pazienti potrebbero morire. Un circolo vizioso in cui Connor Rhodes non vorrebbe entrare. I suoi pazienti sono la sua unica preoccupazione. La Goodwin ha qualche responsabilità in più.
Connor disobbedisce ad un ordine diretto della Goodwin e se lo farà ancora, la porta sarà la sola direzione che prenderà. Chicago Med senza Connor Rhodes? Non potrebbe mai accadere. Sono con Connor, lo sarò sempre, ma spero anche che capisca che la Goodwin sta agendo per permettergli di continuare ad avere la sua sala. Non è lei il nemico, ma una legge sbagliata che dice che se non hai soldi, puoi anche morire.
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E tra uno scontro e l’altro, Connor e Ava. Ci siamo, abbiamo iniziato a vivere questa nuova coppia. Ava appoggia Connor, gli resta accanto ma lo avverte. Ci saranno dei problemi se non seguirà le regole. Ma Connor Rhodes non è uno che segue le regole, non se gli impediscono di salvare una vita. Ed è anche per questo che lo amiamo.
Nonostante ciò, Ava corre dal suo cowboy mentre io continuo a sperare che il solito mai una gioia di Chicago Med li raggiunga il più tardi possibile.
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Nel nuovo episodio di Chicago Med intanto, la sala ibrida crea qualche problema anche tra Maggie e April. Maggie è ormai nel team di Connor Rhodes e quando si trova in sala operatoria è April a prendere il suo posto. Dopo aver dato ad April un fascicolo intero con le regole da seguire, l’insostituibile Maggie si rende conto di non essere poi così insostituibile.
April sa gestire l’ospedale, riesce ad occuparsi delle infermiere e dei pazienti come farebbe Maggie, ma con un metodo diverso. E’ difficile affrontare l’idea di non essere gli unici a saper fare il nostro lavoro. Ma dopo aver urlato contro chi la sta aiutando, Maggie si rende conto del suo errore e torna sui suoi passi. Eccola la grandezza di questo personaggio.



Andate a pagina due per la seconda parte della recensione di Chicago Med 4

Chicago Med 4×08 – Recensione: Dolore, rabbia e illusione

Ma April sa bene cosa sta provando Maggie. Perché è proprio in quel momento che vede Ethan togliere quel prurito. Vicky ed Ethan si stanno avvicinando, ma questa volta, cara April, il dito puoi puntarlo solo verso te stessa. Ethan ci ha provato, le ha chiesto se c’era qualcosa dietro il suo interessamento alla presenza di Vicky al Chicago Med. April è rimasta in silenzio e adesso… qualche bicchierino al Molly sembra essere la giusta soluzione.
E nonostante April ed Ethan mi siano sempre piaciuti, non posso fare a meno di pensare: cara April, questa volta te la sei cercata.

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Poi c’è lui, Will Halstead. La sua rabbia esplode proprio in questo episodio di Chicago Med in cui una bambina di soli due anni perde la vita perché un uomo non è riuscito a staccare gli occhi dal cellulare. Le lacrime scendono, l’emozione è forte. Ma la morte di questa piccola paziente può portare qualcosa di positivo: organi che possono salvare nuove piccole vite.
L’accanimento di Will verso il padre della bambina nasconde altro. L’essere costretto ad agire come un poliziotto e non come un medico, dover ascoltare tutto il mondo che continua a dirgli cosa può e non può fare. Sento la rabbia di Will, così come sento la paura e il dolore di Natalie. Sono con lei e prima di questa stagione di Chicago Med non credevo potesse essere possibile.
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Il padre della bambina, il solo che può firmare per la donazione degli organi, è in fin di vita e sul corpo ha un tatuaggio con una scritta ben precisa: non rianimare. Ma Will continua a farlo, proprio come vorrebbe fare con Ray che resta un paziente nella sua mente, e non un criminale.
Natalie, a quel punto, non può fare altro che chiedere alla Goodwin ed io mi ritrovo ancora accanto a lei. Quell’uomo, se mai si fosse svegliato, sarebbe rimasto paralizzato per sempre, senza la sua bambina accanto. Questo non è voler aiutare un paziente, ma accanimento. I pazienti di Will e Natalie sono morti e mentre le parole escono fuori con rabbia, mi preparo al prossimo mai una gioia di Chicago Med.
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Natalie e Will sono soli, le grida sono finite. Natalie sfila l’anello dal dito. Ed è qui che Chicago Med mi stupisce ancora una volta. Credevo che Natalie avrebbe rinunciato per le bugie di Will, credevo lo avrebbe lasciato. Invece… i suoi occhi sono quelli di una donna che ama il suo uomo e ha solo paura di perderlo. Ho amato questo momento, ho amato Natalie e il modo in cui ha messo a nudo una delle sue più grandi paure.
Per fortuna, almeno per il momento, il mai una gioia è rimandato.
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