Chicago Med 4×06 – Recensione: “Nessun rimpianto, lo rifarei”

Nel sesto episodio di Chicago Med 4, Natalie e Will superano il limite senza rimpianti, Ethan si arrende alla volontà di sua sorella mentre Connor Rhodes trova difficile non prendere a pugni il Gorsh della situazione.
Sentimenti contrastanti e molto su cui riflettere grazie al sesto episodio di Chicago Med 4. La storia di Daria, della violenza sulle donne, su di una donna sola e che ha paura. Anche l’immigrazione entra ancora una volta in un episodio di Chicago Med e lo fa con forza e decisione. Mostrando attraverso Natalie e Will una realtà che spesso dimentichiamo. Poi c’è la storia di una ragazzina la cui vita diventa una bugia in pochi secondi. Ma tutto ciò che lei riesce a vedere è il volto dei suoi genitori che svanisce. Intanto, la festa di addio al celibato/nubilato per Natalie e Will, Ethan che fa il primo passo verso sua sorella e Connor Rhodes che ha tutta la mia stima.

La storia di Daria è quella che più mi colpisce nel nuovo episodio di Chicago Med 4. Una giovane donna arrivata negli Stati Uniti seguendo quello che avrebbe dovuto essere un futuro felice. Ma l’apparenza spesso inganna. E quello che sembrava essere un gentiluomo, si è trasformato nel suo aguzzino. E’ Natalie a notare i segni delle botte ricevute. Ed è sempre Natalie che continua a proteggerla anche con un Will Halstead troppo istintivo.
Torrey DeVitto dà vita ad una Natalie che mi stupisce ancora una volta. E che mi emoziona anche in questo sesto episodio di Chicago Med 4. La Dr. Manning parla con Daria, poi con la Goodwin. Esiste un modo per salvarla senza che suo marito lo sappia. Ma quell’uomo ha fiutato il pericolo, e decide di portare la sua vittima dove potrà farle ancora del male. La rabbia di Will è la rabbia di chi non riesce a restare fermo davanti alle ingiustizie. Sarà un “difetto” della famiglia Halstead.

Non c’è più tempo. Se Daria uscirà di lì, tornerà quando sarà troppo tardi. Ed è questo il momento in cui Natalie e Will, con l’aiuto di Maggie, decidono di aggirare le regole, superare il limite. Insomma, fare tutto il necessario per salvare quella donna il cui sorriso è stato spento da un uomo che non merita di essere chiamato tale.
Il Dr. Halstead e la Dr. Manning ne fingono la morte. E per loro è la nostra standing ovation. Le conseguenze passano in secondo piano quando puoi salvare una vita. Daria è libera. Può ricominciare. Può tornare a sorridere e, un passo alla volta, tornare a sentirsi al sicuro grazie anche ad una fantastica Sharon Goodwin. Il bastone e la carota.

Andate a pagina due per la seconda parte della recensione del nuovo episodio di Chicago Med 4

Chicago Med 4×06 – Recensione: Il medico e il poliziotto

In questo episodio di Chicago Med, la nostra solidarietà va a Connor Rhodes. Deve essere stato estremamente difficile non prendere a pugni il Dr. Lanik. Un altro piccolo uomo, in stile Gorsh (la nostra recensione dell’ultimo episodio di Chicago Fire), che entra nell’universo One Chicago. Lanik spinge il nuovo specializzando ad eseguire una procedura effettuata solo nelle esercitazioni, e lo fa mettendolo sotto pressione e senza prendere le redini quando è necessario. Che il Dr. Lanik non abbia idea, proprio come Gorsh, di cosa fare sul campo?
Il Dr. Rhodes incontra la spina nel fianco del Pronto Soccorso del Chicago Med e mantiene una calma ammirevole che avrei preferito veder sostituita ad un bel pugno sul naso. Ma non sempre otteniamo quello che vogliamo. Come Connor, che cerca di salvare il suo paziente, ma questa volta non ci riesce. Ho amato Connor per tutto l’episodio di Chicago Med, la sua umanità, il suo modo di insegnare, di osservare e lottare per chi non riesce a farlo per sé stesso. Proprio come questo nuovo specializzando.
Connor insegna al ragazzo che oltre ad essere un medico, è anche un essere umano. E le sue parole riportano quel medico al suo sogno. Intanto, gli occhi del Dr. Rhodes sono solo per Ava Bekker. Arriviamo al dunque? Ancora no. E poi c’è una verità che Connor ancora non conosce. Si accettano scommesse: quando impiegheranno a regalare un nuovo mai una gioia al Dr. Rhodes?

Ethan, April e il Dr. Charles si occupano intanto di una ragazzina che ha bisogno di un trapianto di fegato. Ma nessuno dei due genitori è compatibile. E la storia è molto più complicata di ciò che sembra. La ragazza è stata adottata, no. Non esattamente. Quando aveva poco meno di un anno, un uomo e una donna hanno deciso di aiutarla la neonata con una madre drogata.
Ma le cose sono andate avanti per circa sette anni. E se per quella ragazzina quelle due persone saranno per sempre i suoi genitori, per la legge sono due persone che hanno rapito una bambina. I medici del Chicago Med non hanno molta scelta. La polizia va chiamata e va rintracciata la madre biologica per salvarle la vita. Una madre che viene vista come il nemico. Come colei che vuole allontanarla dalla sua vera famiglia. E’ tutto complicato, è tutto su di una linea sottile. La sola certezza è la saggezza del Dr. Charles.

E attraverso le parole di Daniel Charles, Ethan decide di fare un passo indietro. E nel nuovo episodio di Chicago Med 4 va incontro a sua sorella: la vita è sua, sarà lei a decidere. Io resto del parere che nonno Bernie non è decisamente la persona adatta ad Emily. Ma follia per follia…
Al termine del sesto episodio di Chicago Med 4 c’è la festa per Natalie e Will. Una festa che termina senza sorrisi, Soprattutto sul viso del Dr. Halstead. L’uomo che l”FBI sta per prendere è malato, ha bisogno di cure. Ma Will non può dirglielo. Ancora un conflitto tra i fratelli Halstead in questo episodio di Chicago Med. Il poliziotto e il medico. Per Jay è importante che finisca in prigione. Il giuramento di Will non gli permette di restare in silenzio, proprio come la sua coscienza di medico. Ancora quella linea sottile.
Entrambi con le proprie motivazioni, entrambi guidati da ciò che sono. Un poliziotto e un medico. Quell’uomo è un criminale, merita di finire dietro le sbarre. Ma un medico non può nascondere certe informazioni perché… è un medico. E così, alla fine di questo episodio di Chicago Med entrambi mi lasciano con una domanda a cui non so rispondere: qual è la cosa giusta da fare?

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