Chicago Fire 7×13 – Recensione: Ancora una volta la famiglia della 51

Categorie: Mass Media

Il nuovo episodio di Chicago Fire 7 racconta ancora una volta la forza e la grandezza della famiglia della Casemra 51 mentre Matt e Kelly tornano in pista

Ogni show di Dick Wolf ha qualcosa di speciale. Ma Chicago Fire è quel gradino sopra gli altri grazie a tutto ciò che sa dare in un solo episodio.



La famiglia della 51 vince ancora una volta. Un nuovo episodio di Chicago Fire mostra tutto ciò che Boden è riuscito a costruire nel corso degli anni e tutto ciò che va protetto, sempre e comunque, con le unghie e con i denti. Soprattutto da un piccolo uomo che non sa accettare un no come risposta.

Chicago Fire

Anche Hermann è protagonista, insieme ad Emily Foster, di questo nuovo episodio di Chicago Fire. E lo fa con la sua sensibilità, con la sua forza, con il coraggio di chiedere scusa. Il bisogno di proteggere la sua famiglia, e la paura di non essere sempre in grado di farlo.



Un ragazzino sfreccia con la macchina proprio dietro il camion di Hermann che cerca di fare il possibile per evitare ciò che accadrà da lì a pochi istanti. L’auto finisce contro un’altra in sosta e le solo parole che riesce a ripetere quel ragazzo in cui Hermann vede suo figlio sono “sto per morire?“.

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Nonostante la paura, il tenente della 51 porta a termine il suo lavoro. Ma tornare alla normalità, come se nulla fosse accaduto, non è poi così semplice. Hermann vede Lee Henry in quel ragazzo. Vede suo figlio in quell’auto che sta per andare in fiamme, ed è su di lui e Cindy che getta la sua paura. Quella paura che si trasforma in rabbia.



Ma Christopher Hermmann è la colonna portante della 51, della sua famiglia, di chiunque abbia bisogno di lui. E’ stato un padre per Gabby ogni volta che ne ha avuto bisogno, è stato accanto a Matt quando hanno perso Louie. Ha ascoltato Boden e spinto Otis e Mouch a quell’abbraccio che abbiamo vissuto nello scorso episodio di Chicago Fire.

Il tenente ha fatto visita a quel ragazzo al termine di questo episodio di Chicago Fire. Il senso di colpa per quanto successo lo ha divorato in ogni secondo. La verità che anche Hermann conosce è che non è possibile proteggere chi amiamo in ogni momento. Ma possiamo non smettere mai di tentare. Proprio come Christopher Hermann.

Il tredicesimo episodio di Chicago Fire 7 riporta Matt e Kelly in pista. In questi ultimi episodi li abbiamo visti sempre più uniti. Amici, fratelli, coinquilini. Pronti ad aiutarsi in ogni momento. Mancavano i loro momenti insieme, e non possiamo che essere felici di riaverli in Chicago Fire. Infondo, cosa sarebbe Chicago Fire senza Matt Casey, Kelly Severide e quel sigaro tra le mani quando si ha bisogno di parlare, o non parlare.

Ciò non significa che io sia contenta nel vedere una donna che non sia Stella uscire dalla camera da letto di Severide. Per due ragioni fondamentali. Non vorrei ritrovare il vecchio Kelly. Quello che “basta che respirano“. E in secondo luogo, sto ancora aspettando il momento in cui, a questa stupida idea di dividere Stella e Kelly, venga messo un punto.

Qualcuno che rischi di morire, un sogno rivelatore, un viaggio nel futuro o nel passato. Qualsiasi sia il modo, rimettiamo le cose nel giusto ordine. Possiamo avere un grande show anche se Kelly Severide ha una donna accanto per più di due episodi.

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Andate a pagina due per la seconda parte della recensione di Chicago Fire

Chicago Fire 7×13 – Recensione: Ancora una volta la famiglia della 51

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Chicago Fire mostra intanto la sua forza attraverso quel meccanismo che ormai ci è abbastanza chiaro: l’alternarsi di momenti intensi, di emozioni diverse che ci tengono incollati allo schermo, e quelle scene in cui semplicemente appaiono Mouch, Otis e Joe Cruz.

Otis ha un cugino che nuota nel ghiaccio. La questione è semplice: basta far abituare il corpo alle temperature fredde, e andrà tutto bene. Per fortuna c’è Connor Rhodes a spiegare come stanno le cose: la doccia gelata non serve a nulla. Niente di tutto quello che hanno fatto nel freddo inverno di Chicago li aiuterà.

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Lo sguardo di Mouch, gli occhi di Otis e il desiderio di Cruz di uccidere il suo migliore amico. Come potrebbe esistere Chicago Fire senza tutto questo?

Ma quello che mi ha emozionata fino alle lacrime in questo episodio di Chicago Fire 7, è quella forza che emana la famiglia che Wallace Boden ha costruito nella Caserma 51.

Foster è appena arrivata. Sono solo cinque mesi. E forse ci vogliono le parole di Sylvie Brett per capire che quello non è solo un posto di lavoro. La Caserma 51 è casa. E quello che accade ad uno, accade a tutti gli altri. Questa è la famiglia di Wallace Boden. E non potremmo amarla di più.

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Emily viene minacciata dal dottorino che non è stato in grado di accettare quel due di picche ripetuto più e più volte. Una donna ha il dirotto di dire di no. Un uomo ha il diritto di dire di no. Perseguitare qualcuno, diventare il suo stalker non è mai romantico o sexy.

Emily Foster rischia la sua licenza per aver detto “no“. E allora, anche se la ragazza sa il fatto suo, anche se è in grado di cavarsela da sola, avere dietro le spalle Chief Boden e tutta la 51, non è poi così male. Sylvie Brett porta il mio amore per lei ad un livello superiore. E con lei, Wallace Boden.

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Poi arriviamo a quegli ultimi minuti. Ci siamo. Il bagno d’inverno. Si gela a Chicago, ma siamo la Caserma 51. E siamo pronti a sfidare il freddo. Infondo la prova della piscina costruita da Cruz ha funzionato alla grande.

E mentre guardo Brett, Stella e Foster insieme, mentre penso che il girl power vince ancora una volta, non posso fare a meno di guardare Otis e Cruz: non siete mai stati così belli.

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