Il collasso spazio-temporale sui social network sulla notizia di «Speranza non vaccinato»

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Una vecchia notizia, precedente alla somministrazione dei vaccini per la fascia d'età del ministro della Salute, è stata attualizzata e si è diffusa come se fosse uno scandalo

E che Speranza abbiamo se non siamo nemmeno in grado di contestualizzare una vecchia notizia che, per qualche ragione, è tornata a circolare sui social network come se fosse un cavallo di ritorno? Stiamo parlando di tutti quelli che, sui social network, si sono indignati perché «Speranza non è vaccinato». Notizia che, oggi 18 febbraio 2022, è ovviamente falsa. Il ministro della Salute Roberto Speranza non era vaccinato in data 15 giugno 2021, quando è stata rilasciata una intervista in cui affermava che lo avrebbe fatto dopo qualche giorno, d’accordo con il suo medico di famiglia. Contestualmente, il dottor Matteo Bassetti si era detto indignato perché riteneva scandaloso che il ministro della Salute non fosse ancora vaccinato.



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Speranza non è vaccinato? Un vecchio articolo spacciato per attuale

Ricordiamo il contesto: i primi sei mesi del 2021 erano stati stati necessari a coprire, con la vaccinazione, le fasce più deboli e più a rischio. Gli anziani, soprattutto, ma anche i soggetti con patalogie gravi. Esisteva una vera e propria retorica in virtù della quale le istituzioni, per evitare di essere tacciate per soggetti privilegiati, evitavano di scavalcare la fila della vaccinazione, aspettando il proprio turno in base alla propria fascia d’età (ricordate cosa era successo al governatore della Campania Vincenzo De Luca quando aveva deciso di vaccinarsi tra i primi in regione?).



Il ministro Roberto Speranza, dopo qualche giorno, si è vaccinato regolarmente. Ma che senso ha riprendere, adesso, questo discorso? Davvero ci fidiamo di tutto quello che ci ripropone la nostra timeline di Facebook? Abbiamo perso il contatto con lo spazio e con il tempo? Non riusciamo più a distinguere una notizia quando è attuale e quando non lo è? E qui – si badi – la distanza non è di qualche giorno o di qualche ora (l’algoritmo di Facebook non propone i contenuti in maniera soltanto cronologica, ma anche in base all’engagement e quindi è molto semplice che contenuti molto condivisi vengano proposti più in alto rispetto a contenuti più recenti ma con meno interazioni), qui si parla di quasi un anno di distanza. Si può, soprattutto, pensare che il ministro della Salute – che ha messo la sua faccia su provvedimenti come quello dell’obbligo di vaccinazione per gli over 50 – possa non essere vaccinato? Fino a che punto pensiamo che i complotti abbiano un ruolo nelle nostre vite?

Foto IPP/Fabio Cimaglia – Roma