La Lega vola indisturbata verso il 40%, che potrebbe raggiungere già nella prossima tornata elettorale delle europee 2019, nel mese di maggio. Il Movimento 5 Stelle, invece, arranca: patisce la preponderanza dell’alleato di governo, paga lo scotto della retromarcia su alcune tematiche fondamentali della sua politica e precipita verso la soglia psicologica del 20%.
È questo l’esito della rilevazione statistica commissionata dal Corriere della Sera all’Istituto di Nando Pagnoncelli. La Lega, per la precisione, si attesta al 35,9%, il Movimento 5 Stelle insegue a distanza, accreditato al momento del 21,2%, lontanissimo dal 32% delle elezioni politiche e distante persino dall’ultima rilevazione condotta qualche mese fa, quando si avvicinava al 25%. Cresce di poco il Partito Democratico, sfruttando anche – pur se in maniera ridotta rispetto al passato – l’effetto della sovraesposizione legata alle primarie che si svolgeranno nella giornata di domani. I dem, infatti, si attestano al 18,5%, in crescita di due punti rispetto all’inizio di febbraio e, soprattutto, sempre meno distanti dai pentastellati.
Un po’ come per il campionato di Serie A, quindi, la lotta per il secondo posto è aperta, mentre quella per lo scudetto è proibitiva, con una sola forza al comando. La Lega come la Juventus appunto. Stabile invece Forza Italia, che non perde e non guadagna, all’8,6%. Mentre le altre forze che raggiungerebbero la soglia del 4%, al momento, sono soltanto +Europa e Fratelli d’Italia.
Complessivamente, il centrosinistra unito (inglobando anche le intenzioni di voto su Liberi e Uguali e su altre forze di sinistra) si attesterebbe intorno al 26%, mentre il centrodestra unito (con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) sarebbe vicino al 49% dei consensi. Un vero e proprio segnale dei tempi, con l’Italia che fa pendere la bilancia verso la destra.